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Sindrome sineddoche per il ministro Valditara?

I problemi più gravi della Scuola Pubblica della Repubblica Italiana sono tre: le classi numerose e gli istituti scolastici ipertrofici (minimo 900 alunni) e, pertanto, ingovernabili; l’abrogazione “de facto” delle sanzioni disciplinari e delle bocciature, con la crescita esponenziale del senso di impunità da parte di alunne/i e genitori bulli, fin dalla Scuola Primaria, e la scomparsa dello studio individuale a casa, fatte salve basse percentuali di “secchioni”; l’ormai obsoleta Funzione Docente, appesantita da continui obblighi “senza oneri per codesta Amministrazione” e alleggerita delle indispensabili risorse economiche.

È palese che l’insuccesso scolastico sia figlio delle classi pollaio, della cancellazione delle bocciature, nonché dell’abrogazione delle sanzioni disciplinari salvo l’assassinio, per mano dello studente, del preside o del docente, dell’ATA o del collaboratore, del DSGA o di un altro alunno. L’impunità e l’ignoranza, unita alla dilagante e palese incapacità educativa di troppi genitori, stanno distruggendo la Scuola. Purtroppo, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, forse risentendo della “Sindrome Sineddoche”, quella che fa confondere una parte con il tutto, ha individuato soluzioni inefficaci. Ecco allora sbocciare in tutta Italia ben 50 classi con 10 alunni ciascuna per combattere la dispersione scolastica. E che dire del Docente Tutor, da retribuire con ben 7,34 euro netti all’ora, ma sulle cui spalle poggia la responsabilità di salvare chi non ce la fa. Senza dimenticare il Docente Orientatore, al quale devono bastare 5,16 euro netti all’ora, novello Prometeo tuttologo capace di far scegliere agli studenti le Superiori “giuste”. In attesa del disastro annunciato dell’Autonomia Differenziata, una prece per la Scuola agonizzante.

Dimenticavo: occorrerebbe anche rispettare il monte ore delle lezioni curricolari, evitando progetti, progettini “et similia”. Solo le produzioni culturali, artistiche, tecnologiche e sportive della Scuola, dai Concerti alle Mostre, dal Giornalino Scolastico on line agli Eventi sportivi, etc. devono essere salvaguardate durante l’orario curricolare, in quanto frutto concreto delle attività didattiche quotidiane. Per il resto, fuori i “mercanti” dal Tempio.

Antonio Deiara

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