Oggi, 11 giugno, il tennista Jannik Sinner, da qualche giorno incoronato numero uno al mondo, è tornato al suo paese di origine, Sesto Pusteria, in Trentino Alto Adige, per una festa in suo onore. Qui, in queste ore, ha incontrato molti ragazzini.
Ecco le sue parole in merito all’educazione e alla famiglia, riportate da Il Corriere della Sera: “Se scegliete una cosa che vi rende felici avete già vinto. A volte ci sono famiglie che impediscono ai figli di fare ciò che vogliono. Se uno può fare ciò che ama ha già vinto”, ha detto Sinner in risposta a chi gli chiedeva di dare un consiglio per fare carriera ai ragazzini, che ovviamente lo hanno accolto entusiasti tra grida e applausi.
Dopo aver ricevuto la coppa dell’Australian Open il campione di tennis ha detto alcune parole che hanno che fare con l’educazione: “Grazie per la libertà. Grazie per avermi lasciato libero di provare, vorrei che tutti i bambini potessero sentirsi così, senza pressioni. Auguro a tutti di poter avere genitori come i miei, in genere non parlo mai di loro, ma volevo farli sentire speciali per una volta”.
Ed ecco lo stesso concetto ribadito dallo sportivo in un’intervista a Il Corriere della Sera: “Sono andato via di casa a 13 anni, costretto a crescere velocemente: ho imparato da solo a fare la lavanderia, a cucinare, a fare la spesa. Per un genitore lasciare andare un figlio così presto non è facile. Non ho ancora sentito i miei genitori. A loro non piace apparire: ho voluto fare una cosa carina per farli sentire speciali per una volta. Ho avuto la fortuna che i miei non mi mettessero pressione: non è così per tutti i ragazzi giovani che provano a costruirsi una carriera. Poi, forte lo diventi col lavoro”.
Ma qual è il percorso scolastico del giovane altoatesino? Sinner, classe 2001, nato nella provincia di Bolzano, come riporta Skuola.net, ha 22 anni e non ha conseguito il diploma nella scuola pubblica. Lo sportivo ha frequentato l’istituto economico fino al quarto anno, scuola che ha abbandonato per i troppi impegni sportivi. Il tennista ha più volte espresso la volontà di finire gli studi.
Come ha raccontato il suo primo istruttore a Il Corriere della Sera “la sua vita era solo tennis e scuola, finché ha potuto coniugare studio e sport: poi ha dovuto dare la maturità di ragioneria da privatista a Bolzano. Non ha mai avuto una vera gioventù e ancora oggi si diverte con un giro in mountain bike, un’escursione in montagna. Ma esiste solo il tennis: la sua vita, il suo lavoro, la sua fissazione, il suo amore”.
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