Mentre in Senato è stato approvata, con voto di fiducia, la conversione del Decreto 126 in materia di scuola e ricerca abbiamo sentito il segretario della FLC CGIL Francesco Sinopoli per avere un suo commento sulle misure che riguardano precari della scuola.
Dopo l’approvazione del decreto aspettiamo la convocazione del Ministro sui percorsi abilitanti e sui PAS: su questo punto Sinopoli rilancia l’iniziativa sindacale col forum precari.
Oggi il senato ha votato la fiducia sul Decreto legge 126 che è stato convertito con gli emendamenti già approvati alla camera. La FLC è soddisfatta?
Nel decreto ci sono dei passi in avanti importanti sul fronte del precariato, il concorso straordinario per stabilizzare di 24 mila docenti, l’accesso all’abilitazione per tutti coloro che superano la prova scritta, il riconoscimento dell’anno in corso e del servizio su sostegno, l’istituzione delle graduatorie provinciali per le supplenze. Resta però irrisolto il nodo dei percorsi abilitanti.
Però il ministro ha firmato un impegno per un Disegno di legge collegato alla legge di Bilancio che riguarda l’avvio di un sistema di abilitazioni a regime
Esatto, e adesso è il momento di dare seguito a quell’impegno. Abbiamo dato fiducia a Fioramonti, per questo il fatto di non essere più stati convocati per il confronto sulle abilitazioni è un segnale negativo non solo per noi e per i lavoratori che rappresentiamo, ma per la credibilità delle relazioni sindacali: un accordo siglato va rispettato e nel caso ciò non avvenga trarremo le conseguenze necessarie, rilanciando la nostra iniziativa senza escludere lo sciopero.
Quali iniziative metterete in campo come sindacato?
la FLC è impegnata in un percorso unitario, che ci ha visto anche ieri in piazza con una mobilitazione davanti al MIUR. Abbiamo intrapreso un percorso con le atre sigle sindacali e grazie alla capacità di essere uniti e mobilitarci abbiamo conquistato uno spazio di trattativa che non era affatto scontato. Il reclutamento non è materia di contrattazione, abbiamo conquistato quel tavolo, per questo non possiamo accettare di retrocedere. Come FLC la nostra azione oggi si rafforza anche grazie all’istituzione del forum nazionale del lavoro precario, uno spazio di proposta e di protagonismo, un moltiplicatore dell’azione sindacale che ha l’obiettivo di renderla più efficace e incisiva.
Ma quali sono gli elementi che ostacolano la ripresa della trattativa?
In questi anni il legislatore ha fatto e disfatto innumerevoli volte i percorsi di accesso, prima Gelmini ha eliminato le SSIS, che erano dei percorsi di alto livello e che garantivano una ciclicità essendo banditi ogni anno, quindi ha introdotto il TFA, poi un vuoto di 6 anni e quindi il FIT, che si poteva tranquillamente migliorare, senza bisogno di disfare tutto. Oggi sulla formazione in ingresso c’è un vuoto, lo stesso concorso ordinario ha svilito la formazione in ingresso, con un balzo indietro di 20 anni. Non so dove risieda la difficoltà della politica, ma so che formare e abilitare docenti che lavorano da anni è una scelta che fa bene a quei lavoratori e bene alla scuola. Come ho detto subito al Ministro “non c’è il partito del merito e quello della sanatoria”, c’è la realtà della scuola dove a causa del vuoto normativo più di 60 mila precari hanno lavorato per anni senza poter accedere all’abilitazione: è il momento di non arroccarsi su posizioni ideologiche e garantire i diritti di questi docenti.
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