Sul Blog di Francesco Sinopoli di Huffingtonpost, il Segretario Nazionale della Flc Cgil propone una Costituente dal basso per la scuola pubblica.
L’analisi politica di Sinopoli sulla questione dell’abbreviazione di un anno dei licei è impetuosa, tanto da scrivere che “il taglio di un anno impoverisce drasticamente la qualità dell’offerta formativa del sistema scolastico pubblico, danneggia le fasce più deboli della popolazione scolastica e causa una perdita di organici, di fatto configurandosi come mera operazione di cassa”. In buona sostanza l’impressione, sostiene il Segretario nazionale della Flc Cgil, è che dalla Gelmini ad oggi nulla sia cambiato.
Il pensiero di Sinopoli si sofferma a ragionare, in senso critico ed emotivo, su questioni importanti come il valore pedagogico delle riforme, il valore didattico e quello psicologico che gli adolescenti subiscono nei passaggi di transizione tra un ordine di scuola e un altro, tra un grado di istruzione e un altro.
In Italia, afferma Francesco Sinopoli, le transizioni più problematiche sono nel passaggio fra la scuola primaria e la scuola secondaria di I grado e tra quest’ultima e la secondaria di II grado. Nel primo caso è evidente come la generalizzazione degli istituti comprensivi si è risolta fondamentalmente in un’operazione di risparmio con la formazione di megaistituzioni scolastiche da mille e più alunni, mentre sullo sfondo sono rimaste le problematiche connesse alla transizione nell’approccio didattico educativo tra i due segmenti. Molto importante è la riflessione sociologica del fatto che continuiamo a registrare, soprattutto nel primo anno della secondaria di II grado, un livello di dispersione scolastica inaccettabile. Il costo sociale, ma anche economico, di questa situazione è una delle ferite aperte del nostro paese. In una riflessione sui cicli questo è il primo problema che andrebbe affrontato.
In buona sostanza per Francesco Sinopoli la scuola della legge 107, voluta da Renzi e dalla ministra Giannini, e confermata dalla Fedeli, non è buona affatto. Per trovarne una conferma, basta tornare alle parole della ministra Fedeli in una lunga intervista al Sole24ore. L’ideologia “della formazione del capitale umano” di cui parla la ministra, non solo non mette al centro gli apprendimenti, ma piega la scuola all’interesse di brevissimo periodo del sistema produttivo italiano con tutti i suoi attuali limiti: specializzazione produttiva su beni a basso valore aggiunto e ricerca costante di realizzare il profitto giocando su costo del lavoro e orari.
Dopo un ragionamento molto più approfondito sul piano pedagogico, didattico e soprattutto di uguaglianza sociale, Francesco Sinopoli lancia l’idea, soprattutto dopo le presunte riforme degli ultimi anni, di una vera e propria Costituente della scuola, fra le forze politiche e quelle sociali, i rappresentanti degli studenti e delle famiglie, il governo centrale e il sistema delle autonomie locali, per delineare un progetto condiviso e di una reale riforma della scuola.
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