“Siracusa è un paesino della Sicilia, un centro dimenticato del Sud Italia”, così questo pomeriggio la nota conduttrice di Mediaset, ospitando Paolo Genovese, l’insegnante di musica della scuola Raiti, finita suo malgrado al centro di un polverone politico-mediatico, a causa della canzone cantata dai bambini durante la visita del premier Matteo Renzi, ha descritto la città di Aretusa.
In un colpo ha fatto scempio del fatto che è ancora capoluogo di provincia, che ha avuto una fiorente industria petrolchimica, a parte tutta la sua gloriosa e straordinaria storia, dalla fondazione alla lacrimazione della Madonna, agli spettacoli dell’Inda.
Due quindi in storia, due in geografia e zero tagliato in storia dell’arte e letteratura perché avrebbe dovuto sapere sia delle sue bellezze greco-romane (non le elenchiamo), classiche e barocche, compreso il quadro del Caravaggio, e poi delle rappresentazioni classiche nel suo teatro greco che ne fanno un vero “centro” di cultura nell’intero pianeta.
Ma ci chiediamo pure: con tutti i soldi che prende, non è mai venuta a vedere almeno il Castello dell’Eurialo, il Duomo sul tempio di Minerva, il teatro greco, il parco archeologico, una sola rappresentazione classica? E nessuno fra gli esperti a sua disposizione le ha illustrato cosa sia in effetti questa straordinaria città e cosa rappresenti?
Dure le reazioni dei siracusani e del sindaco della città aretusea, Giancarlo Garozzo: “Bravo il Professore di Musica della Raiti, oggi su Domenica Live. Qualcuno spieghi a Barbara D’Urso che Siracusa, non è uno sperduto paesino della Sicilia”.
Sì, ma chi dovrebbe farlo? Forse un corso serale?