Categorie: Estero

Siria, istruzione pubblica in condizioni drammatiche

Ancora una volta il livello crescente delle violenze e del mancato rispetto dei diritti civili rischia di compromettere l`istruzione di centinaia di migliaia di bambini. Accade in Siria, dove a quasi due anni dall’inizio della crisi e dai conflitti, attraverso un`indagine dell`UNICEF pubblicata il 7 aprile, è stato evidenziato che un quinto delle scuole del paese ha subito danni materiali diretti. E che a distanza di tempo sono ancora utilizzate come rifugi per sfollati.
Secondo l’organizzazione sovranazionale, almeno 2.400 scuole sono state danneggiate o distrutte. Di queste 772 soltanto a Idlib (il 50% del totale), 300 ad Aleppo ed altre 300 a Deraa e più di 1.500 sono state utilizzate come rifugi per persone sfollate. Come se non bastasse, almeno 110 insegnanti e altro personale scolastico sono stati uccisi e molti altri non stanno più andando al lavoro.
La situazione dell’istruzione siriana sembrerebbe davvero drammatica. A Idlib, ad esempio la presenza degli insegnanti è inferiore al 55%. Ad Aleppo, il tasso di frequenza dei bambini è sceso del 6% e alcune scuole sono state usate dalle forze armate e da gruppi coinvolti nel conflitto.
Nelle città in cui il conflitto è stato più intenso, alcuni bambini hanno già perso quasi due anni di scuola. “Il sistema scolastico in Siria è scosso dall’impatto delle violenze”, ha detto Youssouf Abdel-Jelil, Rappresentante UNICEF in Siria. “La Siria una volta poteva andare fiera della qualità delle sue scuole. Adesso sta assistendo ad un rapido peggioramento dei risultati raggiunti negli anni passati”.
L`indagine dell`UNICEF sull`istruzione – condotta nel mese di dicembre 2012 – ha rilevato che molti genitori sono riluttanti a mandare i figli a scuola, temendo per la loro sicurezza.
L`indagine mostra che le scuole ad Idlib, Aleppo e Deraa – dove i combattimenti sono stati particolarmente intensi – sono tra le più colpite. Come risultato, gli alunni spesso non sono andati a scuola, sono stati presenti anche solo due volte a settimana.
Nelle aree in cui un alto numero di famiglie sfollate è ospitato, le classi sono sovraffollate e arrivano, in qualche caso, fino a 100 studenti.
“Andare a scuola fa sentire i bambini più sicuri e protetti e dà speranza ai genitori per il futuro dei loro figli”, ha dichiarato Abdel-Jelil. “Ecco perché per tanti genitori con i quali abbiamo parlato l`istruzione è una priorità”.

Per rispondere alle esigenze di apprendimento dei bambini all’interno della Siria, l’UNICEF sta sostenendo più di 170 circoli scolastici ad Homs, Daraa, Damasco Rurale, Tartus, Lattakia, Hama e Quneitra. I circoli scolastici consentono a circa 40.000 bambini di ricevere materiali per l`istruzione e di prendere parte ad attività ricreative. L’UNICEF fornisce anche kit per l’insegnamento e l`apprendimento e sta riabilitando le scuole danneggiate.
Tuttavia, è necessario 1 milione di dollari aggiuntivo per sostenere i circoli scolastici fino alla fine di maggio. I mancati finanziamenti stanno impedendo anche la fornitura di aule prefabbricate, le riparazioni e la riabilitazione degli spazi per l`apprendimento e la fornitura di materiali per l`istruzione.
Complessivamente, l’UNICEF ha bisogno di 20 milioni di dollari per i programmi d`istruzione in Siria per i primi sei mesi dell’anno in corso. Finora ne ha ricevuti poco più di 3 milioni.

Alessandro Giuliani

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