Il SISA, solo sindacato italiano ad aver dichiarato lo stato d’agitazione dopo l’approvazione del Fiscal Compact e del pareggio di bilancio da parte del parlamento, a fine luglio 2011, si rallegra che il sistema informativo, allora generalmente silenzioso, si stia accorgendo, e con esso le forze sociali, della gravità di una iniziativa che ha come volontà quella di impoverire i popoli e garantire le banche, gli speculatori e la finanza.
Pagare il Fiscal Compact sarebbe per l’Italia una disgrazia fatti di tagli allo stato sociale, dalla scuola alla sanità, dall’assistenza agli anziani alle pensioni. 50 miliardi di euro da rastrellare nelle tasche di coloro che già faticano ad arrivare alla fine del mese, ogni anno per venti anni, una tagliala disastrosa sul futuro.
I governi Letta-Renzi hanno ottenuto da Bruxelles un rinvio del pagamento del Fiscal Compact. Noi crediamo che con le istituzioni europee si debba discutere il suo annullamento, creando invece il fondamentale “reddito di cittadinanza”, mille euro al messe per tutte e tutti coloro che non lavorano tra i 18 e i 68 anni, nuova età pensionabile del continente, da Helsinki a Siracusa.
Tale reddito deve essere coperto con controlli sull’evasione fiscale, tassando le transazioni finanziarie, obbligando le banche a contribuire, dopo anni in cui hanno ricevuto benefici per i loro azionisti a danno dei cittadini.
Un’altra Europa, un’Europa dei popoli, è possibile ed è nostro dovere costruirla, nella solidarietà tra europei e nei confronti dei migranti, insieme perché solo un’umanità solidale sarà capace di costruire il domani.
Per queste e per molte altre ragioni il SISA sarà presente a Roma sabato 17 maggio 2014, con una delegazione guidata dal Responsabile regionale della Lombardia Luca Martinucci, per manifestare insieme a tutti quei soggetti sociali che riconoscono imprescindibile costruire l’Europa dei popoli, in tutto alternativa all’Europa delle banche.
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