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Sisa: sì allo sciopero generale

Con un comunicato datato 15 agosto (“perché il SISA, al contrario dei politici non va mai in vacanza SISA”, annota il segretario generale Davide Rossi) il Sisa (Sindacato italiano scuola ambiente) non solo conferma la decisione di scioperare il 7 ottobre ma si dichiara anche disponibile a scendere in piazza in una ulteriore data per uno sciopero generale unitario.
E, nel caso in cui il Parlamento dovesse ratificare la scelta del Governo di spostare la festività del 1° maggio ad altro giorno della settimana, il Sisa si dichiara pronto a a proclamare uno sciopero generale della scuola anche per il 1° maggio 2012.
“Siamo alla terza manovra economica del governo in neppure sessanta giorni – spiega Rossi – ed è la più sconclusionata”.
Secondo il Sisa con l’operazione sulle province “si rasenta l’assurdo”, mentre “con l’idea di spostare le tre festività repubblicane al lunedì più prossimo Tremonti inventa qualcosa di inutile a cui ci opponiamo”.
“Intanto 
– chiarisce Rossi – è falso che le festività in Europa vengano ricondotte al lunedì, non è così per il primo maggio, in Francia, come in Belgio, in Germania, e neppure in questi stati per le feste nazionali. Solo la Gran Bretagna sposta al primo lunedì di maggio la ricorrenza del lavoro”.
Per il 25 aprile il Sisa intende promuovere una manifestazione nazionale studentesca in tutte le piazze d’Italia.
Ancora più netta la posizione sulla festività del 1° maggio: “Per questa data, che per noi resta non un giorno di festa, ma la giornata internazionale di lotta per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, dei precari, dei migranti, degli studenti, dei disoccupati, non solo promuoveremo manifestazioni in tutte le città, ma dichiariamo da subito che organizzeremo una giornata di sciopero, con manifestazione nazionale a Portella della Ginestra, nel 65° anniversario della prima strage di stato dell’epoca repubblicana”.
Per intanto il Sisa aspetta la riapertura delle scuole per iniziare a preparare lo sciopero del 7 ottobre i cui motivi sono legati proprio ai contenuti della manovra di questi giorni e alle misure su scuola e pubblico impiego.

Reginaldo Palermo

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