Antonio Morelli, il padre di una delle vittime del crollo della scuola di San Giuliano di Puglia (Campobasso) in seguito al terremoto del 31 ottobre 2002, nel corso dell’evento ‘Patto per l’Abruzzo resiliente’, che si è svolto a Pescara per lanciare un’iniziativa che ha al centro la sicurezza delle scuole, ha detto: “Non mi rassegno a questo Paese, a questa classe politica, a uno Stato assente. L’ho promesso a mia figlia, quando il destino volle che fossi proprio io a trovarla morta tra le macerie”.
“Chi è il responsabile di questa tragedia? – si è chiesto – il Capo dello Stato durante i funerali disse ‘Mai più un’altra San Giuliano’, ma sono frasi dettate dalle circostanze. Ci sono stati tanti altri eventi drammatici, cui sono seguite tante parole uguali. Ma qual è la tutela dei nostri figli?”.
Presenti all’iniziativa anche Mario e Stefania Sanna, genitori di Filippo, 22enne di Amatrice morto ad una settimana dal crollo della sua abitazione, in seguito al terremoto dello scorso 24 agosto. “Ci hanno salvato gli altri due figli – hanno detto – che ci hanno fatto riflettere e costretto ad andare avanti. L’emotività, trasformata in un certo obiettivo, ti dà la forza di raggiungerlo”.
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“Nelle tragedie di questo tipo – hanno aggiunto – si sviluppa una grande solidarietà, che poi convoglia nella burocrazia. Si finisce così nel pantano e dalle sabbie mobili non si esce più. È necessario costruire una rete e fare massa critica per avere il coraggio di rompere questo tipo di meccanismo”.
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