Abbiamo parlato nei giorni scorsi dell’Intesa tra Stato e Regioni per il Piano pluriennale di azione nazionale per la promozione del Sistema integrato di educazione e di istruzione per le bambine e per i bambini in età compresa dalla nascita sino ai 6 anni, che prevede uno stanziamento di 209 milioni di euro. Ma, a quanto pare, la fetta di torta più grande di questa somma andrà al Nord.
Infatti, con il piano si vogliono finanziare, come riporta Italia Oggi, l’edilizia scolastica; il sostegno di parte delle spese di gestione dei servizi 0-6, con lo scopo di incrementare i servizi offerti alle famiglie e ridurre i costi che devono sostenere; la formazione continua del personale educativo e docente.
L’intenzione per il 2017, è quello di ripartire i 209 milioni nel seguente modo: per il 40% in proporzione alla popolazione di 0-6 anni (dati Istat), per il 50’% in base alla percentuale di iscritti ai servizi educativi al 31 dicembre 2015, per il 10% in proporzione alla popolazione di 3-6 anni non iscritta alla scuola dell’infanzia statale in modo da garantire un accesso maggiore.
Tuttavia, come avevano anche fatto notare l’Anci e l’Upi, sarebbe stato opportuno che si tenesse conto solo del numero di iscritti ai servizi educativi, senza metterli a parametro della popolazione dei bambini da 0 a 3 anni.
Infatti, in questo modo, i fondi arrivano maggiormente al Centro Nord, dove i bimbi che vi risiedono superano il 65%, diversamente dal Mezzogiorno dove i bambini sono il 34%. Il risultato è il seguente: il 74% dei 209 milioni vanno al Nord, mentre la parte rimanente andrà alle regioni meridionali.
A tal proposito, se in generale in Italia la fascia di età 3-6 non presenta forti squilibri territoriali e la copertura supera il 90%, al Sud la scuola dell’infanzia statale è più diffusa che al Nord raccogliendo il 45% del totale degli iscritti. Pertanto la Campania, ad esempio, è al settimo posto per risorse assegnate, con 13,7 milioni di euro, anche se è al secondo posto per numero di bambini, contro la Lombardia, dove arriveranno il massimo dei fondi, 40 milioni, seguita da Lazio con 23,5 ed Emilia-Romagna con 20,3.
Poi, Piemonte (15,5) e Veneto (18,1). Assegnati invece in Sicilia 13 milioni e in Puglia 11,5, in Sardegna 4,7, in Calabria 4,8, in Basilicata 1,2.
TABELLA DI RIPARTO
NOTA DELLA CONFERENZA STATO-REGIONI
News 2017 11 02 XDOC.CU.P.08) RIPARTO 0 6 ANNI
DECRETO LEGISLATIVO 65/2017
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