Il Convegno nazionale sul sistema integrato per la continuità e la coerenza educativa nello zerosei, tenutosi recentemente a Vicenza il 25,26 e 27 ottobre scorso, ha messo in luce alcune problematiche:
– la ridotta disponibilità di posti nei sistemi del nido e dell’infanzia, che preclude il percorso formativo a molti bambini;
– la segmentazione del percorso tra lo zerotre e quello tresei, che di fatto impedisce una formazione lineare e organica nella prima infanzia;
– la limitata disponibilità di spazi e di strutture adeguate ad accogliere i bambini;
– la difficoltà a reperire le figure professionali educatrici ed insegnanti con largo ricorso a figure non abilitate.
Sono problematiche che investono il futuro del nostro Paese, ma più concretamente creano disagio ai genitori e precludono opportunità di sviluppo per i bambini.
La formazione della prima infanzia nella prospettiva zerosei è stata ampiamente dibattuta, e non mancano nemmeno le proposte concrete per attuarla. Certamente è un problema che va affrontato anche con risorse finanziarie adeguate, ma resta aperta una questione ancora sottovalutata.
Il sistema integrato zerosei si può attuare con una figura professionale unica educatrice-insegnante formata e abilitata per dare continuità e coerenza al percorso formativo.
Si può fare riconoscendo e abilitando la specifica formazione acquisita:
– con le nuove lauree triennali (L19) in Scienze per l’educazione e la formazione e i servizi educativi per l’infanzia;
– con percorsi di formazione specifica (tirocini e master post-laurea) per altre figure professionali impegnate in abito educativo e pedagogico.
Il sistema integrato ha bisogno di figure professionali formate e abilitate per l’intero percorso formativo zerosei dei bambini, in grado di condividere l’impegno quotidiano con i genitori nel difficile compito educativo dei figli.
Mauro Fabris