Che il nuovo modello di progressione di carriera, legato agli scatti di competenza e non più a quelli di anzianità, non avrebbe retto più di tanto nè alla consultazione nè tanto meno al confronto con le organizzazioni sindacali era chiaro fin dall’inizio. Il fatto è che, ormai, su questo tema il Governo ha perso il treno da un bel pezzo.
I dati della consultazione – a volerli leggere con mente sgombra da pregiudizi – dimostrano che i docenti sono contrari ad un sistema legato esclusivamente al merito ma non sono neppure favorevoli ad aumenti legati alla sola anzianità. Il modello che appare più gradito sarebbe insomma un sistema “misto”: un po’ di anzianità e un po’ di merito. Tutto risolto quindi?
Neanche per idea, almeno secondo noi.
Anzi, per Giannini & C. i problemi veri iniziano proprio adesso.
Il fatto è, secondo noi, che quando i docenti (e i sindacati con loro) propongono un sistema misto pensano ad una cosa molto semplice: l’attuale progressione stipendiale resta tale e quale e ad una quota di insegnanti disponibili a ulteriori incarichi viene attribuito un “bonus” ad hoc.
Purtroppo questo meccanismo – a risorse costanti – non è attuabile.
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E’ facile prevedere che – a questo punto – la proposta del Governo sarà: benissimo il sistema misto, allora dimezziamo gli scatti di stipendio e utilizziamo il resto per compensare i “docenti esperti” (o come li si vorrà chiamare).
Ma su tutto questo grava una ipoteca enorme: dove sono i soldi per gli aumenti d’anzianità o di merito che dir si voglia? Sembra quasi che ci si sia dimenticati che negli ultimi anni gli scatti sono stati pagati riducendo i fondi per il MOF.
Insomma sul sistema misto c’è un equivoco: per i docenti significa aumenti di anzianità attuali + altri aumenti per un certo numero di insegnanti, per la Giannini significa aumenti per un tot di insegnanti “esperti” pagati con una diminuzione degli attuali scatti di anzianità.
Al momento l’equivoco non è ancora emerso in modo chiaro e quindi sembra che il Ministro abbia deciso di accogliere le proteste/proposte emerse dalla consultazione; ma quando l’equivoco si chiarirà i problemi ritorneranno a galla. E – secondo noi – non sarà per nulla facile risolverli.
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