Per il portavoce dei Cobas Scuola, Pietro Bernocchi “i dati diffusi dal Ministero sulle prove Invalsi svolte nelle scuole primarie nei giorni scorsi sono falsi. Riguardano solo le classi campione che sono meno di un decimo del totale. I test Invalsi non sono stati svolti nel 7-8% di queste classi e non nello 0,69%: non è stato detto dal Miur che quel giorno mancavano alunni e più classi sono state accorpate”.
E poi ha aggiunto: “I test Invalsi non sono obbligatori e dovrebbero essere eliminati dall’esame di terza media. Altrimenti si provoca impoverimento culturale per investire sempre meno sulla scuola.”
Intanto il sit-in di Roma, davanti al Miur, sarebbe la manifestazione capofila e si unirebbe ad altre 31 distribuite sul territorio nazionale nel giorno in cui il test Invalsi arriva alle scuole superiori. Per Bernocchi, gli “insegnanti che oggi sciopereranno contro i quiz saranno decine di migliaia mentre parecchie migliaia non sottoporranno i quiz agli studenti”.
Secondo i Cobas le prove Invalsi “riducono i docenti al ruolo di addestratori di quiz e si destinano gli studenti alla manovalanza precaria, per questo dicono no ai signori Invalsi che con ridicoli quiz vorrebbero giudicare scuole, insegnanti e studenti, mentre la “scuola-miseria cancella con il ‘dimensionamento’ migliaia di scuole, materie e posti di lavoro, espelle i precari, blocca i contratti e gli scatti di anzianità, massacra le pensioni”. Tra i manifestanti, anche alcuni docenti inidonei.