Continuano le iniziative del Cps (Coordinamento precari scuola) volte a richiamare l’interesse di partiti e sindacati, ma anche della opinione pubblica, sui problemi del precariato.
Per venerdì 6 novembre il Coordinamento ha in programma un sit-in da svolgere in contemporanea davanti a tutte le sedi regionali della RAI.
Lo scopo, spiegano i precari, è quello di “protestare contro l’oscuramento mediatico di cui siamo stati vittime”.
“Da più di un anno – si legge in un comunicato del CPS – i precari di tutta Italia si sono mobilitati per protestare contro i tagli all’istruzione, ma la drammaticità della nostra situazione è stata taciuta dai mezzi di informazione”.
“Per rompere il muro di silenzio che per lungo tempo ha circondato le nostre mobilitazioni – aggiungono i precari del Coordinamento – abbiamo dovuto mettere in atto le forme più eclatanti di protesta, dalle occupazioni dei provveditorati ai presìdi permanenti, dagli incatenamenti agli scioperi della fame”.
“Certo – sottolinea il CPS – non sono mancate interviste, foto, riprese, ma di tutto questo materiale ben poco è stato effettivamente mandato in onda dalle televisioni o pubblicato sui giornali”.
E poi un appello alle reti televisive e alla stampa: “Se i mezzi d’informazione si occupassero di come la scuola primaria sta vivendo il primo anno con il maestro unico e di quali scenari si prospettano con i nuovi licei e i nuovi istituti tecnici e professionali, con inchieste ed analisi precise, raccontando ciò che veramente sta accadendo, dietro i grembiulini, il voto in condotta e il “salvaprecari”, non avremmo bisogno di salire sui tetti o di metterci in mutande davanti ai provveditorati”.
E, per concludere: “Chiediamo, dunque, alla stampa e ai mezzi d’informazione di raccontare il paese reale, non quello delle “escort” e dei festini, ma quello delle lotte sociali e delle mobilitazioni dei lavoratori”.
Dare spazio alla voce dei precari, è questa insomma la richiesta che il CPS sta rivolgendo al mondo dell’informazione.
Per quanto ci riguarda non abbiamo motivo di sottrarci alla richiesta, dal momento che fin dalla manifestazione nazionale del luglio 2008 continuiamo a seguire con attenzione i problemi del precariato con notizie, articoli, servizi e interviste, sia sul sito internet sia sul nostro quindicinale.
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