Situazione insostenibile per il personale Ata nella scuola pubblica

 

Gentile Presidente,

in questi mesi ha preso “a cuore” il settore scuola, dapprima con un documento chiamato “Buona Scuola”, poi con proclami di un decreto legge per poi “democraticamente” ritornare sui suoi passi e proporre un disegno legge. In questi mesi l’abbiamo vista impegnato in trasmissioni radiofoniche e televisive, a “twittare e postare” sui social network, non ultimo abbiamo saputo che ha inviato una lettera tramite mail a tutti i docenti del settore scuola. Ci sembra strano che Lei e nessuno delle persone preposte a ciò, abbiano mai pensato che nelle scuole opera anche il personale amministrativo tecnico ausiliario al fine di rendere fondamentale il suo buon funzionamento.

Ebbene si, caro Presidente, nella scuola “ci siamo anche noi” … I COLLABORATORI SCOLASTICI.

Noi collaboratori scolastici che ogni mattina e sera garantiamo l’apertura e la chiusura delle scuole italiane, noi che siamo il primo personale di riferimento per migliaia di bambini e famiglie… noi che in molte realtà italiane vediamo affidare appalti di pulizie a ditte esterne, dove è stato stabilizzato il personale ex LSU con una spesa maggiore per il bilancio scolastico e con una percentuale del 25% di accantonamento dei posti in organico per noi ausiliari. Anche per quanto riguarda la sentenza della Corte Europea teniamo a precisare che il primo ricorso è stato presentato proprio da un ATA, ma il Governo, anziché assumerli, ha deciso di licenziarli, forse per far posto ai dipendenti in esubero di altre Amministrazioni (vedi ex Provveditorati e Provincia), non tenendo conto della specificità delle mansioni e delle retribuzioni, che sono bassissime. Noi che abbiamo visto nell’arco di un decennio diminuire drasticamente l’organico tra dimensionamento e tagli, tanto che in molte realtà si lavora con un’unità per edificio scolastico. Noi collaboratori scolastici che garantiamo la pulizia delle scuole con carichi di lavori quasi al limite dell’impossibile. Noi collaboratori che garantiamo la sorveglianza e l’assistenza ai minori e disabili.

Ebbene si, caro Presidente, nella scuola “ci siamo anche noi” … GLI ASSISTENTI TECNICI.

Noi che provvediamo all’assistenza tecnica, alle esercitazioni didattiche in compresenza del docente per almeno 24 ore settimanali e per le restanti 12 ore provvediamo alla manutenzione e riparazione delle attrezzature tecnico – scientifiche dei laboratori e alla preparazione del materiale per le esercitazioni. A noi che, per i motivi succitati, viene richiesta specifica preparazione professionale, conoscenza di strumenti e tecnologie anche complesse, con l’assenza totale di corsi di formazione ed aggiornamento da parte dell’Amministrazione.

Noi che, con una disponibilità finanziaria della scuola sempre più ridotta, siamo gli unici a poter riparare e rendere utilizzabili strumentazioni consunte che andrebbero sostituite.

Anche noi tecnici, a seguito di tagli, dobbiamo districarci contemporaneamente in più laboratori, e molte volte le lezioni laboratoriali si svolgono con il solo insegnante, il quale, se pur perfettamente in grado di svolgere la lezione ed utilizzare le attrezzature, non può garantire la piena sicurezza degli studenti che utilizzano apparecchiature elettroniche, sostanze chimiche, macchinari, fornelli di cucina ecc…

Noi che come figura professionale siamo presenti solo nelle scuole secondarie di II grado, mentre nelle scuole secondarie di I grado e nelle scuole primarie si affida a ditte e tecnici esterni la manutenzione e il supporto dei laboratori utilizzati nelle attività progettuali, presenti nel piano dell’offerta formativa o nelle attività esterne, vedi PON ecc..

Ebbene si, caro Presidente, nella scuola “ci siamo anche noi” … GLI ASSISTENTI AMMINISTRATIVI.

Si ricorda di noi? Quelli della cerchia dantesca, “dei fannulloni brunettiani”.

Noi che abbiamo una qualifica di 4° livello, che in qualsiasi altra amministrazione statale svolgeremmo ruoli di usciere e bibliotecario.

Invece noi siamo quelli che animiamo con molteplici sacrifici la macchina amministrativa – didattica della scuola. Noi, quelli che, a supporto delle famiglie, curiamo le iscrizioni degli alunni… chieda un po’ in giro a mamme e papà se, anche con l’avvento del sistema informatico di Scuole In Chiaro, molti di loro non hanno avuto bisogno del supporto delle segreterie scolastiche, o alle tante famiglie extra comunitarie che non hanno possibilità e competenze linguistiche per espletare autonomamente l’iter delle iscrizioni dei propri figli!!

Noi assistenti amministravi che da anni svolgiamo compiti di gestione del portale SIDI (istanze on line, inserimento domande personale supplente docente ed ATA, individuazione supplenti, predisposizione contratti), comunicazione obbligatoria al centro per l’impiego, richiesta certificazione antipedofilia al casellario giudiziale del tribunale via pec, elaborazione stipendi supplenti temporanei e trasmissione stipendi al portale NOIPA, pratiche di ricostruzione di carriera, gestioni pensioni, pratiche di prestiti dei dipendenti, iscrizioni e registrazioni iscrizioni alunni, statistiche alunni sul portale SIDI ed INVALSI, trasmissione infortuni dipendenti ed alunni, predisposizione e stampa delle schede di valutazione ed allegati vari, predisposizione f24, Irap, cassetto fiscale, Agenzie delle Entrate, Equitalia controllo fornitori, ordini, gare, verifiche, convenzioni, ordini di acquisto, ricerca ditte, AVCP, acquisizione Cig per acquisti e gare, schede Simog, registrazione del Dirigente Scolastico per le funzioni al Sidi, gestione Durc, scarico fatture elettroniche, pagamenti tramite OIL carico e scarico materiale del magazzino……

Caro Presidente, potevamo continuare ancora ad elencare la mole di lavoro che da anni ci è stata assegnata senza formazione e corsi di aggiornamento da parte della Pubblica Amministrazione, ma che con sacrifici e senso del dovere assolviamo ogni mattina perché dipendenti dello Stato… Alla faccia degli uscieri e bibliotecari di 4° livello di altre amministrazioni!!! Anche noi in molte realtà subiamo la decurtazione dell’organico, per la stabilizzazione di personale CO.CO.CO. addirittura pari al 50%. Anche noi abbiamo visto drasticamente calare gli organici a seguito di tagli e dimensionamenti scolastici. Abbiamo visto passare in segreterie personale docente inidoneo a discapito di colleghi precari storici.

Morale della favola, sentiamo annunciare assunzioni che riguardano, difatti, solamente i docenti e non il personale ATA.

Nelle linee guida della Buona Scuola, gli assistenti amministrativi, sono menzionati solo marginalmente a pag. 83 riguardo ai futuri risparmi derivanti dalla digitalizzazione delle segreterie con la progressiva riduzione del personale (più di 2.000 unità in meno); nella finanziaria, oltre alla riduzione già citata e ad una rivisitazione al ribasso dell’organico del personale ATA, è previsto praticamente il blocco delle supplenze creando perciò situazioni di pericolo per la mancata sorveglianza e pulizia, senza contare ritardi nell’espletamento di pratiche,o addirittura, impossibilità di portarle a termine (Il testo vieta da settembre 2015 di conferire supplenze, per sostituzione personale assente, ai collaboratori scolastici se non dopo 7 giorni, agli assistenti amministrativi, se non in scuole con meno di 3 unità di personale, e agli assistenti tecnici sempre e comunque).

Ci sentiamo veramente offesi per la scarsa, anzi nulla, considerazione da parte del Governo, e preoccupati per il futuro, soprattutto dei più giovani.

Le inviamo, inoltre, altre nostre considerazioni e proposte che speriamo possano illustrare meglio la situazione del personale ATA.

Scusandoci per il disturbo arrecato, a disposizione per ogni eventuale richiesta e/o chiarimento, porgiamo distinti saluti.

 

PROBLEMA N. 1:

L’autonomia scolastica ha dotato tutte le scuole di personalità giuridica, ma non ha modificato gli organici, pertanto quelli degli Istituti Comprensivi sono notevolmente esigui, sia a fronte del carico di lavoro, che è maggiore rispetto a quello di altre Istituzioni Scolastiche di grado superiore, sia in caso di assenze di colleghi non sostituiti con supplenti (chiamate giornaliere supplenti, maggior numero di personale con contratto a tempo determinato, rapporti con più comuni, etc.). Il lavoro nelle segreterie si è ulteriormente complicato in seguito alle seguenti novità: convocazioni supplenti on-line con graduatorie riprodotte molteplici volte – iscrizioni on-line – pagamento supplenze brevi sempre on-line tramite il solito SIDI, che però non è stato ampliato provocando rallentamenti o blocchi totali del sistema operativo (ripetizione inserimenti in caso di esaurimento fondi) – ricostruzioni carriera – pratiche pensioni – rilevazioni di vario genere; ciò comporta un notevole dispendio di tempo ed energia. Mancanza di sicurezza e sorveglianza per notevole riduzione dei collaboratori scolastici soprattutto nelle istituzioni con più plessi ubicati anche in più comuni.

 

POSSIBILE SOLUZIONE N. 1:

Aumento della dotazione organica sia di collaboratori scolastici sia di assistenti amministrativi, tenendo conto di altri parametri e non solo del numero degli alunni e non diversificandoli più tra ordini di scuole; ad esempio, in diversi Istituti Comprensivi ci sono scuole distribuite fra più comuni. Questo permetterebbe di garantire sia il servizio, che la sicurezza e la sorveglianza, che non è più possibile garantire con gli organici attuali. Inserimento negli organici di direzione didattiche, istituti comprensivi e scuole secondarie di I grado di almeno un assistente tecnico, con diminuzione di contratti esterni a ditte specializzate.

 

PROBLEMA N. 2:

 Livelli retributivi insoddisfacenti perché rimasti invariati dal 1976 ad oggi a fronte di un titolo di studio richiesto superiore a quello del 1976 ed a un aumento notevole di mansioni e di responsabilità non previste nel nostro mansionario. Vorremmo far notare come nel tempo, dal 1976 quando bastava una 5° elementare per i bidelli e una terza media per gli applicati di segreteria, come si chiamavano allora, sono stati ulteriormente aumentati i carichi di lavoro e le responsabilità a fronte dello stesso stipendio;  ora occorre un diploma di scuola superiore o una laurea per gli assistenti amm.vi (ex applicati) e un diploma di qualifica per i collaboratori scol.ci (ex bidelli) ma la retribuzione non è mai stata cambiata e corrisponde al 3° e 4° livello della carriera esecutiva.

 

POSSIBILE SOLUZIONE N. 2:

Passaggio dal 4 livello come ex applicati al 5° o 6° livello come assistenti amministrativi eventualmente con un corso obbligatorio come per la prima e seconda posizione economica. Si propone pertanto per tutti gli assistenti amministrativi uno stipendio adeguato al titolo di studio ed al lavoro effettivamente svolto; non esistono lavori simili al nostro inquadrati al 4° livello (si sottolinea che l’art. 36 della Costituzione recita “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso suffic..).

 

PROBLEMA N. 3:

Graduatorie d’istituto di terza fascia supplenti ATA aventi nei primi posti personale senza esperienza specifica nelle scuole statali e/o proveniente da scuole private e/o paritarie, che comunque ha accumulato punteggio (collaboratori scolastici, insegnanti ecc.).

POSSIBILE SOLUZIONE N. 3:

 Riaprire la 2° fascia eliminando la dicitura “ad esaurimento” e lasciarla solo per le scuole e non per gli Uffici Scolastici Provinciali o prevedere la distribuzione degli aspiranti in due sezioni nella terza fascia: nella prima dovrebbero essere inserite le persone che hanno già prestato servizio nelle scuole statali nella stessa qualifica per almeno 30 giorni (non dovrebbe essere tanto complicato, visto che nel modulo di domanda era già prevista questa casistica) e nella seconda tutte le altre. In questo modo si garantirebbe più professionalità e si aumenterebbe la produttività delle istituzioni scolastiche e si farebbero lavorare in primis persone che hanno lavorato solo in scuole statali, a volte con sacrifici e per poco tempo. Già nel passato avevamo avuto delle graduatorie diversificate in base al servizio prestato nello stato o in altre amm.ni, private o meno.

 

PROBLEMA N. 4:

Problema pensioni con diritti acquisiti più volte calpestati solo per i lavoratori dipendenti che producono una forza lavoro in età troppo avanzata e non lascia spazio ai giovani.

POSSIBILE SOLUZIONE N. 4:

Conservare il diritto ad andare in pensione a 60 anni con una quota da “96” a “100” prevedendo una penalizzazione sempre più ridotta man mano che l’età o gli anni contributivi aumentano (da un 10/12% ad un 2% meno).

 

PROBLEMA N. 5:

Copertura finanziaria per i punti n. 1, 2, 4

E per mantenere gli 80 euro, per rinnovare i contratti ai dipendenti pubblici, per non diminuire drasticamente gli organici ATA, anzi per incrementarli perché il suddetto personale è oltremodo utile e necessario come già più volte specificato, sostenendo comunque doverosamente le persone le aziende i comuni coinvolti in queste ultime drammatiche alluvioni

POSSIBILE SOLUZIONE N. 5:

 Eliminazione 1° e 2° posizioni economiche ATA che verrebbero riassorbite dal passaggio di qualifica. Eliminazione “carrozzone” INVALSI. Eliminazione contratti pulizia che costano molto ma rendono poco. Eliminazione figura revisori conti per scuole. Usare tutti i risparmi generati da vari ridimensionamenti e contrazioni organici solo per il comparto scuola pubblica (news parlano di svariati fondi dirottati da risparmi pubbliche amm.ni a Expo 2015). Blocco aumenti pensioni baby: è assurdo che chi ha versato pochi anni di contributi (pensioni baby – portuali- prepensionamenti come quelli delle F.S. ecc) ritirandosi dal lavoro molto giovane ottenga anche degli aumenti che paghiamo e pagheremo noi che non possiamo andare in pensione. Eliminazione DA SUBITO varie forme di finanziamento pubblico ai partiti, che il popolo sovrano ha sempre scelto nei vari referendum di eliminare. Eliminazione e/o riduzione spese militari all’estero e degli armamenti sofisticati come gli aerei F35; riduzione auto blu e grigie; diminuzione stipendi dei politici e dei parlamentari e degli addetti alle Camere; riduzione consulenze esterne da riassegnare all’interno della P.A. o nelle Commissioni Parlamentari; riduzione affitti della P.A. verso terzi; ridiscussione trattati Europei e eliminazione vincolo di bilancio deficit/Pil del 3%; accorpamento votazioni di ogni tipo in un giorno solo già da maggio 2014 ( politiche ed europee). Da prossimo parlamento riduzione numero parlamentari e/o camera unica.

 

 

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