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Slash 21, la scuola del futuro si sperimenta in Olanda

Si chiama Slash21 la scuola olandese dove si stanno sperimentando metodi di insegnamento e soluzioni organizzative che potrebbero dare la risposta giusta a molti problemi dei sistemi di istruzione europei.
Il progetto, che ha ormai tre anni di vita, si sta realizzando a Lichtenvoorde, una cittadina al confine con la Germania, e coinvolge non solo il Ministero dell’Istruzione olandese ma anche organizzazioni private.
Slash21 sta attirando non solo l’interesse delle famiglie (gli iscritti aumentano ogni anno) ma anche degli esperti di tutta Europa che stanno cercando di capire i motivi del successo.
La scuola di Lichtenvoorde non ha insegnanti in senso tradizionale e neppure classi vere e proprie; gli studenti non comprano libri di testo e non devono neppure eseguire compiti a casa.
In compenso la dotazione di laboratori e attrezzature informatiche è davvero notevole: in pratica più di un PC ogni due studenti, ma anche aule attrezzate per la fisica e la chimica, biblioteche e attrezzature sportive.
All’inizio di ciascun mese ogni studente, dopo aver passato in rassegna gli obiettivi raggiunti fino a quel punto e le difficoltà incontrate, redige il proprio piano di studio mensile nel quale descrive le attività che intende svolgere nel mese successivo.
Ma questa organizzazione presuppone che gli insegnanti non abbiano una vera e propria “cattedra”: in realtà hanno piuttosto un ruolo di tutor in quanto devono soprattutto assistere, guidare e orientare gli studenti.
Per ogni 50 alunni la scuola istituisce un team di 10 persone (tutor e assistenti educativi, coordinati da un team leader) che ha il compito di seguire lo stesso gruppo di studenti per almeno 3 anni.
Ogni mattina gli studenti si ritrovano nel salone della scuola per discutere sulle esperienze svolte il giorno precedente e sui progetti in corso; quindi si suddividono in gruppi più piccoli ciascuno dei quali lavora sotto la guida di un assistente.
Le tecniche dell’apprendimento cooperativo hanno largo spazio e gli studenti possono lavorare su progetti complessi e multidisciplinari dai quali emerge poi la necessità di approfondire conoscenze specifiche.
Il percorso di ciascun alunno è documentato mediante un portfolio elettronico disponibile nel sito WEB della scuola e al quale possono accedere anche le famiglie.
Grande spazio hanno le lingue straniere che vengono apprese dagli alunni con un metodo del tutto originale: per 12 settimane consecutive si lavora in “full immersion” con una nuova lingua, per almeno 4-5 ore tutti i giorni in modo da possedere un bagaglio minimo per poter continuare anche autonomamente.
Dopo una pausa di qualche settimana si ricomincia daccapo con una lingua nuova e in tal modo nell’arco di qualche anno gli studenti arrivano ad imparare anche 4-5 lingue diverse.
Reginaldo Palermo

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