Il 2015 doveva essere l’anno della riforma e dei concorsi pubblici: la prima è andata in porto, i secondi rischiano di slittare al 2016.
Perché se la selezione diretta di oltre 63mila nuovi docenti dovrebbe essere bandita a ridosso della fine dell’anno, con il ministro Giannini che stavolta ha preso un impegno preciso, di quella che doveva portare alla scelta dei nuovi dirigenti scolastici si sono perse le tracce.
Lasciando spiazzate decine di migliaia di potenziali candidati, a cui è stato detto a più riprese di tenersi pronti. Anche perché la loro presenza a capo degli istituti risulta sempre più indispensabile, visto che ci sono quasi mille scuole autonome che continuano ad andare in reggenza e che abbondno presidi costretti a rincorrere e spendersi tra 6-7 sedi e plessi a loro affidati.
Del fatto che ci sia estremo bisogno di nuovi capi d’Istituto è quindi pacifico. Sulla sua effettiva attuazione, invece, continuano ad esserci dubbi e difficoltà. A quanto risulta alla Tecnica della Scuola, i nodi principali da sciogliere sono almeno due.
Il primo riguarda il probabile commissariamento, attraverso la Legge di Stabilità in via di approvazione, della Scuola della pubblica amministrazione ovvero la Sna: è questo organismo, infatti, per legge deputato alla formazione dei prossimi dirigenti pubblici della scuola.
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Ma venendo meno l’apporto di questo ente, i docenti vincitori del concorso per nuovi dirigenti verrebbe delegato al Miur. Il quale sarebbe tutt’altro che pronto a ricoprire questo genere di onere.
Ci sono poi delle indecisioni sui requisiti d’accesso. Su cui al ministero dell’Istruzione stanno ancora ragionando. Ciò malgrado lo scorso mese di marzo (9 mesi fa!) ai sindacati fosse stato detto che tecnicamente per l’approvazione finale del Regolamento relativo alle procedure concorsuali mancasse solo l’ok del Consiglio di Stato.
Ad oggi ci sarebbero delle incertezze sull’eventuale allargamento della platea dei partecipanti a tutto il personale di ruolo. A quanto ci risulta, però, i 5 anni di servizio svolto non possono essere superati: resta da capire, allora, se varranno anche quelli svolti come precari. Mentre rimangono davvero ridotte al lumicino le possibilità che possano accedere i precari. Tanto che alcuni sindacati, proprio oggi, hanno parlato di possibili ricorsi e di sentenze favorevoli alla partecipazione dei precari nei concorsi pubblici proprio per diventare dirigente scolastico.
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