Categorie: Politica scolastica

Smantellare la riforma Renzi? Giuliani: facile cavalcare la protesta, difficile cambiare registro

Dal M5S giungono forti critiche sull’operato del Governo, ma francamente è facile ricevere oggi consensi: molto più difficile sarà trasformarli in una controriforma efficace.

Così si è espresso Alessandro Giuliani, direttore della Tecnica della Scuola, nel corso della trasmissione “L’angolo del direttore”, andata in onda il 15 maggio su Radio Cusano Campus, durante la quale si è parlato principalmente dei tanti punti messi all’indice il 15 maggio dal Movimento sul blog di Beppe Grillo a proposito delle novità incluse nella riforma della scuola Renzi-Giannini.

Il direttore si è soffermato sulle diverse norme che il Movimento 5 Stelle vorrebbe cancellare, almeno leggendo il documento ‘postato’ dal partito d’opposizione, e per le quali chiede ora una priorità da inserire nel piano di cancellazione.

“Si va dai super poteri ai dirigenti scolastici alla chiamata diretta, fino al sistema di valutazione dei test Invalsi che, secondo i grillini, accresce la competizione tra gli allievi e penalizza gli istituti svantaggiate.  Sui dirigenti scolastici, tra l’altro, sta accadendo qualcosa di impensabile sino ad un anno fa: giovedì 25 maggio è previsto uno sciopero e la mobilitazione di tutte le organizzazioni sindacali, Anp compresa, che per diverso tempo avevano sostenuto la riforma Renzi”.

“Tra i motivi della protesta dei dirigenti scolastici, che non si può non condividere, ci sono le troppe responsabilità cui vengono sottoposti oggi i presidi, in cambio – ha ricordato Giuliani – di compensi (2.300 euro netti per diversi anni ad inizio carriera) molto al di sotto di quelli dei colleghi del pubblico impiego, i quali non hanno di certo migliaia di studenti da gestire, con le rispettive famiglie, oltre che centinaia di docenti e Ata, oltre che vincoli di carattere anche penale”.

Dalla redazione di Radio Cusano Campus è stato sottolineato che cavalcare la protesta, a seguito delle novità introdotte dalla Buona Scuola, è un obiettivo pericoloso. Che anche al Pd è costato molto caro. Anche oggi chi si oppone strenuamente alle iniziative del Governo non rischia di ‘bruciarsi’ facendo questo gioco?

 

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“In effetti – ha replicato Giuliani – il dubbio è lecito: per avere la prova del nove, per capire se il M5S è in grado di cambiare le sorti della scuola, bisognerà vedere se andrà al Governo, con l’inizio della prossima legislatura: a quel punto saremo in grado di capire cosa sarà in grado di fare il Movimento. Se sarà coerente con le aspettative. Perchè non è un impegno semplice quello di costruire un percorso normativo alternativo valido, in grado di mettere d’accordo e in ordine una macchina vasta e poliedrica come quella della scuola pubblica italiana, composta da un milione di dipendenti sparsi per oltre 8mila scuole e diversi plessi ciascuna” dove studiano oltre sette milioni di alunni.

 “Tornando al Governo attuale, invece, rimane anche da comprendere cosa non è andato nel verso giusto sul fronte delle strutture scolastiche – ha continuato il direttore – visto che l’impegno economico del Governo è stato davvero alto, ma a livello di edilizia siamo ancora molto molto indietro”.

Durante la puntata si è parlato pure di vaccini obbligatori (“dopo l’incidente diplomatico tra Miur e ministero della Salute della settimana scorsa, la ministra Fedeli ha oggi invitato i genitori a prendersi le loro responsabilità nel far vaccinare i figli seguendo giustamente i progressi e protocolli da adottare”) e di formazione obbligatoria.

Su quest’ultimo punto, Giuliani ha ricordato che “La Tecnica della Scuola” sta predisponendo un nuovo servizio di webinar in differita, utili anche ad espletare la formazione obbligatoria, in modo da permetterne la fruizione a tutte le ore del giorno, notte compresa, a seconda delle esigenze personali e dei tempi sempre più ristretti che il corpo docente ha disposizione, soprattutto in questo scorcio di fine anno scolastico.

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Redazione

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