Attualità

Smartphone a scuola: le Linee Guida per l’educazione civica non parlano più di divieto

A partire dal prossimo anno scolastico nelle scuole dell’infanzia, nelle primarie e nelle secondarie di primo grado l’uso dello smartphone, anche per scopi didattici, sarà vietato: lo sta ripetendo da giorni il ministro Giuseppe Valditara che peraltro l’11 luglio aveva firmato una circolare inequivocabile: “Si dispone il divieto di utilizzo in classe del telefono cellulare, anche a fini educativi e didattici, per gli alunni dalla scuola d’infanzia fino alla secondaria di primo grado, salvo i casi in cui lo stesso sia previsto dal Piano educativo individualizzato o dal Piano didattico personalizzato, come supporto rispettivamente agli alunni con disabilità o con disturbi specifici di apprendimento ovvero per documentate e oggettive condizioni personali”.

Nella stessa circolare il Ministro invitava le scuole ad aggiornare i propri regolamenti allo scopo di prevedere sanzioni disciplinari per gli studenti della secondaria di primo grado che dovessero contravvenire al divieto.

Ma adesso c’è una novità perché le Linee guida sulla educazione civica si usa una formulazione diversa che potrebbe alimentare qualche perplessità.

Va detto che al momento attuale non è ancora stato diramato il testo ufficiale e definitivo delle Linee guida, ma da qualche stralcio che la nostra redazione ha potuto visionare i dubbi sono legittimi.

Il passaggio in nostro possesso appare, a nostro parere, diverso rispetto al senso della circolare che, come abbiamo visto, prevede un divieto pressoché assoluto.

Nelle Linee Guida (o meglio nella bozza che abbiamo letto) si usa una formula più “morbida”: “In conformità con gli indirizzi ministeriali, occorre evitare l’utilizzo di smartphone e tablet nella scuola dell’infanzia e dello smartphone nella scuola primaria e secondaria di I grado; nelle scuole del primo ciclo di istruzione il tablet può essere utilizzato per finalità didattiche e inclusive”.

Va detto che, per il momento, stiamo parlando di un documento che non ha ancora veste ufficiale e sul quale il CSPI non ha ancora neppure espresso il proprio parere.

Vedremo nei prossimi giorni se il Ministero scioglierà i dubbi che, a nostro parere, emergono dal confronto fra i due testi (circolare dell’11 luglio e bozza delle Linee Guida per l’insegnamento dell’educazione civica).

Reginaldo Palermo

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