Sul tema dell’uso degli smartphone nelle scuole c’è molta incertezza fra dirigenti scolastici, famiglie e docenti.
Per la verità per quanto riguarda la secondaria di secondo grado non dovrebbero esserci troppi dubbi: l’uso didattico è consentito, per il resto dovrebbero essere le singole scuole a deliberare in merito attraverso i loro regolamenti di istituto.
Più complessa è invece la questione per le scuole del primo ciclo (primaria e secondaria di primo grado).
Nelle Linee Guida per l’insegnamento dell’educazione civica si legge: “Occorre evitare l’utilizzo di smartphone e tablet nella scuola dell’infanzia e dello smartphone nella scuola primaria e secondaria di I grado; nelle scuole del primo ciclo di istruzione il tablet può essere utilizzato per finalità didattiche e inclusive”.
L’espressione “occorre evitare” sembra escludere il divieto assoluto, mentre di ben altro tenore è la circolare dell’11 luglio scorso che contiene un passaggio molto più netto: “Si dispone il divieto di utilizzo in classe del telefono cellulare, anche a fini educativi e didattici, per gli alunni dalla scuola d’infanzia fino alla secondaria di primo grado, salvo i casi in cui lo stesso sia previsto dal Piano educativo individualizzato o dal Piano didattico personalizzato, come supporto rispettivamente agli alunni con disabilità o con disturbi specifici di apprendimento ovvero per documentate e oggettive condizioni personali”.
Passaggio che – secondo più di un osservatore – appare persino lesivo dell’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche almeno nella parte in cui vieta l’uso dell’uso dello smartphone per scopi didattici.
Di recente il Ministro ha stigmatizzato (giustamente a nostro parere) i rischi legati alla “dipendenza” da strumenti digitali, ma è anche vero che l’uso dello smartphone non equivale necessariamente alla dipendenza dallo strumento.
Anzi, forse per evitare di esserne dipendenti, è necessario usarlo e conoscerne bene gli aspetti positivi e quelli negativi o addirittura nocivi.
Ed è per questo che molti auspicano che il divieto contenuto nella circolare di luglio venga rivisto o quanto meno attenuato consentendo l’uso degli smartphone almeno nei casi in cui la scuola abbia predisposto un apposito progetto didattico, come peraltro è già previsto per gli alunni che dispongono di un Piano personalizzato.
Ma – è bene precisarlo- per il momento si tratta solo di auspici: allo stato attuale resta in vigore il divieto disposto a luglio.
Sono 127.662 i minori stranieri da soli arrivati in Italia via mare. Prevalentemente adolescenti e…
Nonostante il camino faticoso della legge di bilancio, alcuni emendamenti approvati in commissione Bilancio alla…
Dopo le feste di Natale è atteso il picco di casi di influenza, dovuto appunto…
È consistente la lista dei danni arrecati al liceo romano Virgilio a seguito dell'occupazione studentesca…
"Prosegue il nostro impegno a favore degli studenti con disabilità. Abbiamo ottenuto in Manovra altri 134…
E’ morto all'ospedale Sant'Anna di Cona (Ferrara) l'insegnante di 43 anni che il 9 dicembre…