Il ministero dell’Istruzione ha intenzione di introdurre, nel breve periodo, l’utilizzo degli smartphone degli alunni per fini didattici.
Con il nuovo anno scolastico, a Viale Trastevere è stato infatti istituito un gruppo di lavoro che avrà il compito di valutare quali percorsi adottare per valorizzare al massimo una delle attitudini maggiori dei “nativi digitali”. Tanto che molti di loro sanno ormai scrivere solo attraverso strumenti digitali.
Gli esperti si riuniranno al ministero dell’Istruzione la prossima settimana, il 15 settembre: successivamente, nell’arco di un mese e mezzo, quindi per la fine di ottobre, dovranno comunicare all’amministrazione centrale le linee guida, da rendere il prima possibile applicabili in classe.
A questo proposito, la prima disposizione normativa da adottare dovrebbe essere quella di permetterne l’uso a scuola.
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“Potrebbe essere un primo passo per avvicinare i ragazzi (ma anche i docenti) ad un uso non solo ludico dei dispositivi elettronici”, scrive l’Ansa. Per questo, bisognerà modificare prima di tutto le norme, visto che “le ultime regole (che vietano in qualsiasi caso, tranne che per motivi d’emergenza, di accendere i dispositivi in classe) risalgono al 2007”.
È bene ricordare, a questo proposito, che non è possibile che uno studente utilizzi dispositivi personali come gli smartphone e i tablet. A meno che le scuole non adottino regolamenti interni, che stabiliscono diverse modalità programmate.
Poi, ci sarà da verificare quali percorsi adottare per rendere gli smartphone degli strumenti utili in chiave educativa. Anche se, a ben vedere, molto dipende, da questo punto di vista, dal tipo di disciplina e di competenze da trasmettere.
La strada è lunga, ma sembra tracciata. Tra meno di due mesi ne sapremo qualcosa di più.
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