Una delle prassi più diffuse nell’organizzazione degli orari scolastici è quella di smembrare la classe in altre classi, in mancanza di chi possa supplire il docente assente.
A volte capita che chi è preposto alle sostituzioni, decida con delega del dirigente scolastico, di accorpare anche un’intera classe con un’altra, oppure di utilizzare per la sostituzione i docenti di sostegno che mentre dedicano la loro attenzione all’alunno disabile, suppliscono l’assenza di qualche insegnante.
Soprattutto quando l’assenza è improvvisa e inaspettata, nella situazione d’emergenza si adottano questi provvedimenti tampone.
In realtà l’accorpamento delle classi o il loro smembramento in altre classi o ancora peggio l’uscita anticipata dalla scuola, soprattutto se gli studenti sono minori, sono provvedimenti diffusi ma illegittimi.
Ma quali provvedimenti andrebbero presi, in caso di assenza improvvisa di un docente, per garantire la sorveglianza dei ragazzi?
Se proprio non c’è la disponibilità di alcun docente a disposizione per supplire, più che adottare accorpamenti, smembramenti, potrebbe essere un collaboratore scolastico a vigilare la classe, oppure sarebbe molto bello vedere lo stesso dirigente scolastico o uno dei suoi collaboratori entrare in classe a fare lezione.
Resta comunque pacifico che dividere una classe, mandando gli studenti in altre classi, accorpare una classe ad altra classe, sostituire il docente assente utilizzando l’insegnante di sostegno che pertanto non ha potuto seguire l’alunno certificato presente nella classe, sono scelte sbagliate sul piano deontologico ma persino illegittime.
Ma dove starebbe l’illegittimità di tali scelte, che ripetiamo sono molto diffuse? Si tratta principalmente di illegittimità delle norme sulla sicurezza, qualora si stipino troppi ragazzi in pochi metri quadrati, ma anche lo smembramento di piccoli gruppi in più classi è lesivo dei diritti degli studenti e dei docenti della scuola, a svolgere correttamente i propri doveri.
Tuttavia situazioni del genere possono essere tollerate nella loro eccezionalità, ma in alcun modo possono essere accettate quando diventano una regola ed anche per più giorni consecutivi subite dagli stessi alunni.
In alcune scuole il problema risulta molto attenuato. Infatti grazie ad una contrattazione d’Istituto intelligente, dove la flessibilità dell’orario di servizio, prevede anche la possibilità di cambiarsi l’orario di servizio con un collega, ha ridotto la richiesta di permessi retribuiti, permessi brevi e richiesta delle sei giornate di ferie.
Comunque per risolvere la questione delle supplenze brevi e improvvise servirebbe per ogni istituzione scolastica autonoma l’organico funzionale. Ci piacerebbe conoscere dai nostri lettori, se anche nelle loro scuole si utilizza con disinvoltura la pratica di accorpare classi, smembrare classi anche per più giorni di fila a causa dell’assenza di un docente.
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