Come abbiamo scritto tempo fa, lo storico brand “Smemoranda” è salvo: il diario che negli anni è diventato un cult per generazioni di ragazzi continuerà ad esistere. L’iconica Smemoranda, fondata alla fine degli anni settanta, dai fratelli Gino, Michele e Nico Colonna, aveva dichiarato fallimento. Poi, gennaio 2024, l’asta per rilevarla era andata deserta.
Poi la sorpresa: Lucio Santoro, imprenditore pugliese trapiantato a Londra, ha rilevato la licenza. E così la Smemoranda dell’anno 2025-26 tornerà nelle cartolerie e nelle librerie. “Il 19 giugno l’abbiamo comprata – evidenzia il socio Valerio Benini ai microfoni de Il Corriere della Sera – e abbiamo affidato la ristampa conto terzi ad un’azienda milanese, mantenendo inalterate le sue principali caratteristiche, a partire dal formato. Da questo autunno, poi, sarà in commercio una versione ‘dodici mesi’.
Nel solco della sua tradizione, vari artisti, personaggi pubblici, sportivi e intellettuali hanno siglato la loro collaborazione: Bebe Vio, Angelina Mango, il mago Forrest, Roberto Saviano, i The Kolors, Vittorio Pettinato, Don Luigi Ciotti, Ekaterina Antropova e Simone Anzani, Antonio Albanese, Ligabue, Nina Zilli, Nicolò Govoni, Francesco ed Edoardo Stante, Gino Strada, Djarah Kan, Licia Troisi.
“Indipendentemente dal periodo o dalla moda del momento, crediamo che scrivere sia un buon allenamento per la mente e affini le tecniche di apprendimento” evidenzia Benini, sottolineando quanto il contesto attuale sia intriso ormai dal digitale. Forse il diario, come Smemoranda, riuscirà a far tornare a scrivere su carta gli studenti?
Questo è ciò che, in soldoni, si auspica lo stesso ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
Nel pomeriggio dello scorso 10 luglio il numero uno di Viale Trastevere è intervenuto al convegno “La scuola artificiale – Età evolutiva ed evoluzione tecnologica” annunciando di aver firmato una circolare in cui ha disposto, per il prossimo anno scolastico e per i successivi, il ritorno del diario, fermo restando che i genitori saranno sempre avvisati tramite il registro elettronico di tutto. “In questo modo – commenta Valditara – il bambino segna con mano e penna i compiti da fare per i prossimi giorni, abituandosi a scrivere. Noi dobbiamo riabituare i nostri ragazzi al rapporto con la penna e con la carta”.
Il titolare del Mim, comunque, comunica anche che rimarrà in vita il registro elettronico, per il quale è previsto l’intervento di genitori per le password, allo scopo di sviluppare la responsabilità e l’autonomia degli alunni nella gestione dei propri compiti: è bene che “gli alunni – scrive Valditara – consultino sistematicamente il registro elettronico attraverso dispositivi tecnologici, PC, smartphone e tablet, per verificare quali attività debbano essere svolte a casa e per quale giorno, spesso con la mediazione dei genitori, titolari delle password di accesso”.
Detto questo, ha sottolineato il Ministro, “al fine di sostenere, fin dai primi anni della scuola primaria e proseguendo nella scuola secondaria di primo grado, lo sviluppo della responsabilità degli alunni nella gestione dei propri compiti dosando, al contempo, il ricorso alla tecnologia, si raccomanda di accompagnare la notazione sul registro elettronico delle attività da svolgere a casa con la notazione giornaliera su diari/agende personali“.
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