Sembrerebbe che l’uso massivo degli sms abbia generato un riavvicinamento delle persone all’abitudine di scrivere, ma la letteratura in tal modo prodotta rischia di far precipitare verso un depauperamento della lingua, così come lamentato dai professori francesi. Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, linguisti, hanno pubblicato, edito da Sperling & Kupfer, un libro con una sezione prontuario per un utilizzo linguisticamente corretto degli sms, Le parole giuste. Saper parlare, saper scrivere, saper vivere. Il fenomeno sms non ha travolto solo giovani e adolescenti, sempre più numerosi anche gli sms-maniaci attempati, che si distinguono sostanzialmente in due gruppi omogenei: quelli che si allineano e adottato in toto il gergo giovanile e quelli che si differenziano, spendono di più, inoltrano messaggi anche lunghissimi ed effettuati in più riprese nei quali dosano con cura anche la punteggiatura. Questo nuovo modo di concepire la comunicazione innegabilmente ha prodotto radicali cambiamenti che hanno concentrato su di sé le attenzioni di più di una disciplina. L’Università di Urbino ha dotato il corso di Psicologia di studi e sezioni sulla netdipendenza mentre sul sito internet di repubblica è nata una sezione dal titolo suggestivo, slangopedia. In tale sezione si chiede la collaborazione di tutti i lettori affinché segnalino parole nuove ed espressioni gergali rese di uso comune soprattutto dai nuovi media, con l’intento di realizzare un particolarissimo dizionario virtuale (http://espresso.repubblica.it/slangopedia).
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