Dal 2001 al 2011 ne è stato presidente Tullio De Mauro, linguista di fama internazionale e – per un breve periodo – ministro della Pubblica Istruzione nel Governo Amato II. Parliamo della Fondazione Mondo Digitale, un’organizzazione non profit impegnata da oltre vent’anni, come si legge sul suo sito, nella diffusione della cultura dell’innovazione per una nuova economia della conoscenza come motore di sviluppo del paese. Le tecnologie digitali sono usate come acceleratore sociale, per alimentare la crescita, il benessere, la produttività e la competitività. Nel decennio della sua presidenza, De Mauro ne ha fortemente connotato la missione di servizio pubblico, dalla scuola all’alfabetizzazione digitale degli adulti. Ed è proprio in quest’ottica che la Fondazione – come riporta Il Sole24Ore – ha messo a punto “SMS: sì, ma al sicuro”, un podcast che si rivolge agli educatori, ai docenti e ai genitori, fornendo loro una guida per una presenza e una navigazione in rete informata, sia personale che dei propri figli.
Il podcast nasce e si sviluppa come lavoro didattico realizzato nell’ambito del tirocinio in Scienze della formazione primaria dell’Università Europea di Roma e affronta i temi della sicurezza in Rete in cinque puntate, in ciascuna delle quali vengono evidenziati rischi e opportunità della Rete e condivisi consigli utili per avere un atteggiamento positivo online e offline, due dimensioni della vita che appaiono oggi decisamente interconnesse. Questi i titoli delle cinque puntate: 1. Utilizza la tecnologia con buon senso; 2. Impara a distinguere il vero dal falso; 3.Custodisci le tue informazioni personali; 4.Diffondi la gentilezza; 5.Nel dubbio, parlane.
Il podcast – continua IlSole24Ore – è parte integrante di “Vivi Internet, al meglio”, un progetto dedicato alla protezione dei rischi online, creato da Google e promosso dalla Fondazione Mondo Digitale, insieme alla Polizia Postale, Altroconsumo e Anteas, un’associazione di volontariato sociale diffusa con oltre 500 sedi su tutto il territorio nazionale. Il progetto ha coinvolto fino ad oggi oltre 32.000 docenti, 10.000 genitori e 240.000 studenti.
Numerose e interessanti le tematiche affrontate nel corso delle cinque puntate: il Tecnostress, ad esempio, con il quale si definisce qualsiasi impatto negativo su atteggiamenti, pensieri e comportamenti, causati direttamente o indirettamente dall’incapacità di gestire la tecnologia. La Nomofobia, ossia la sindrome da disconnessione che è stata definita come il terrore di rimanere privi del telefonino. Ma anche il cosiddetto Grooming, cioè l’adescamento di minori online con l’obiettivo di estorcer foto personali o peggio ancora.
Il podcast fornisce a genitori e insegnanti alcuni consigli pratici: parlare precocemente con i ragazzi del corretto utilizzo delle tecnologie, redigere assieme a loro una sorta di patto con le regole da rispettare, spiegare ai figli che uno smartphone non è un gioco e che i genitori hanno il diritto di conoscere le password, visionare insieme a loro cosa fanno online, non per mancanza di fiducia ma per proteggerli.
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