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Snals chiede l’assunzione per i 185mila precari della scuola

"E’ da anni che 185.000 docenti e Ata vivono nella indecorosa situazione di lavorare con nomine provvisorie limitate al solo anno di servizio: è giunto il momento di superare l’anacronistica differenziazione tra organico di diritto e organico di fatto, riconducendo tutti i posti attualmente funzionanti alla disponibilità per l’immissione in ruolo, garantendo finalmente la stabilità  a tutti i precari". L’appello giunge dall’incontro a Roma di tutti i delegati nazionali dal sindacato Snals-Confsal che nell’occasione hanno ribadito il loro consenso al progetto di legge del senatore Valditara: all’incontro, svoltosi presso la sala Troisi di via Induno ed annunciato inizialmente dal sindacato come manifestazione, hanno partecipato alcuni esponenti politici, i quali si sono fatti carico di porre la questione al più presto in sede parlamentare.
Tutti i delegati sindacali presenti hanno ribadito la richiesta, da sottoporre al Governo, di assumere la quota intera del personale precario a partire dall’inizio del prossimo anno scolastico. Durante il dibattito sono state resi noti alcuni alcune significative cifre, provenienti da una rilevazione ufficiale realizzata dal centro informatico del Miur, riguardanti il personale della scuola in servizio ad oggi: gli insegnanti di ruolo sarebbero 705.000, mentre quelli non di ruolo 110.000; il personale non docente ammonterebbe a 179.000 unità, quello precario si fermerebbe a quota 69.000; i dirigenti, infine, sarebbero complessivamente 10.800.
Durante l’incontro i delegati Snals hanno appoggiato in pieno il progetto di legge portato avanti da alcune settimane dal senatore Giuseppe Valditara. "Si tratterebbe di un’ipotesi quanto mai concreta – ha dichiarato Gino Galati, segretario generale dello Snals – perché non prevede un aggravio di oneri per lo Stato: la retribuzione del personale neo immesso in ruolo è certamente inferiore a quella delle 250.000 unità di docenti ed Ata che andranno in pensione nei prossimi 5 anni, dopo aver maturato le posizioni stipendiali più alte nella carriera. Confidiamo che il Governo accolga questa nostra istanza e provveda con una norma a risolvere definitivamente lo scandalo del precariato nella scuola".

Alessandro Giuliani

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