Come abbiamo già avuto modo di rendere noto, nei giorni scorsi lo Snals ha sottoscritto il CCNL del triennio 2016/18 che ad aprile era stato firmato da Cgil, Cisl, Uil e Gilda.
A seguito della mancata firma del contratto lo Snals era stato escluso dalla contrattazione integrativa di ogni livello (nazionale, regionale e di istituto).
Il sindacato di Elvira Serafini aveva tentato un ricorso che però, almeno in prima istanza, era stato respinto.
Per questo motivo, dopo mesi di dibattito interno, lo Snals è tornato sui propri passi e ha deciso di firmare un contratto che – come aveva detto fin da subito la segretaria nazionale Elvira Serafini, rappresenta la “svendita della categoria”.
Ma evidentemente, alla fine, fra il rimanere fuori dalle contrattazioni per non si sa quanti anni e mettere una firma sotto un contratto “capestro” lo Snals ha scelto la seconda strada.
Alla firma è stata allegata un nota a verbale inequivocabile: il contratto – sostiene lo Snals – è del tutto contrario agli interessi della categoria, ma si tratta anche di tutelare gli interessi di Ata e docenti nei prossimi anni (la nota a verbale contiene quasi certamente un errore materiale: la parola “comprensione” va probabilmente letta come “compressione”).
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