È iniziato, con l’avvio del nuovo anno scolastico, un braccio di ferro tra dirigenti scolastici e studenti, sulle nuove norme antifumo presenti nel decreto legge 104 pubblicato in Gazzetta ufficiale del 12 settembre 2013.
Un braccio di ferro fatto di circolari e avvisi scritti, rivolti agli studenti, ma anche al personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliare, in cui viene espressamente fatto divieto di fumare nei cortili della scuola e in ogni pertinenza dell’edificio scolastico, oltreché, come già prevedeva la legge, nelle aule e in ogni altro locale interno della scuola.
In sostanza, in moltissime scuole il dirigente scolastico, come rappresentante legale della scuola, si è premurato di comunicare, tramite circolare scritta e pubblicata nel sito istituzionale della scuola, che il decreto legge n.104 del 12 settembre 2013, all’art.4 riferito alla tutela della salute nelle scuole, statuisce testualmente, l’estensione del divieto di fumare , già previsto dall’articolo 51 della legge 16 gennaio 2003. n. 3, anche alle aree all’aperto di pertinenza delle istituzioni scolastiche statali e paritarie.
Inoltre vieta l’utilizzo delle sigarette elettroniche nei locali chiusi delle istituzioni scolastiche statali e paritarie, comprese le sezioni di scuole operanti presso le comunità di recupero e gli istituti penali per i minorenni, nonché presso i centri per l’impiego e i centri di formazione professionale.
Infine asserisce che chiunque violi il divieto di utilizzo delle sigarette elettroniche è soggetto alle sanzioni amministrative pecuniarie previste all’articolo 7 della legge 11 novembre 1975, n. 584, e successive modificazioni.
In diverse circolari che abbiamo avuto modo di leggere si informano studenti, docenti e il personale tutto, che i trasgressori rischiano sanzioni fino a 550 euro e addirittura fino a 2200 euro per chi è chiamato a controllare il rispetto della legge.
Abbiamo sentito il parere di alcuni dirigenti scolastici, che ci dicono con chiarezza che la legge è legge e quindi deve essere rispettata, anche perché si parla di una norma di particolare importanza, riferita alla tutela della salute.
In alcune scuole i dirigenti hanno individuato tra i docenti o il personale non docente delle figure che saranno responsabili, insieme al dirigente scolastico stesso, del controllo sul rispetto di questa discussa norma.
Rispetto della norma, che molti studenti dichiarano apertamente di non volere rispettare, perché dal loro punto di vista è una norma che limita la libertà di azione dell’individuo. Da un confronto avuto con diversi docenti di varie scuole italiane, risulta effettivamente che i ragazzi, e non solo, continuano a fumare nei cortili delle scuole o addirittura si fanno trovare appollaiati sulle scale antincendio del proprio istituto a rollare la sigarettina.
Alla fine della mattinata scolastica, i cortili delle scuole sono pieni di mozziconi di sigarette, che in alcuni casi hanno anche stampato sul filtro un evidente rossetto.
Si potrebbe dire che, nonostante stiano giungendo le prime multe, con destinatario qualche trasgressore (al momento se ne contano pochissime su tutto il territorio nazionale), il fenomeno dei trasgressori è elevatissimo, e che il timore di una multa non frena l’istinto del fumatore incallito a fumarsi una sigaretta durante la mattinata. Tra i trasgressori non ancora multati, dispiace dirlo, ci sono anche docenti, che non riescono a frenare la voglia spasmodica di fare qualche tiro di sigaretta tra un’ora e l’altra. Quale sarà la reazione dei dirigenti scolastici che vedranno le norme antifumo snobbate dai loro alunni? Pensiamo che secondo il detto latino, dura lex sed lex, si arriverà alla tolleranza zero, fino a sconfiggere il vizio dei fumatori incalliti.
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