Si aprì in questo modo un dibattito sull’opportunità di condividere bacheche, foto private, conversazioni virtuali tra chi sta in cattedra e chi dovrebbe imparare, Discussioni sul rapporto online tra chi insegna e chi studia, questioni di opportunità, ruoli, privacy e libertà. Se Facebook è stato così criticato nelle possibili interazioni on line tra docenti e studenti, non lo sono stati altri social networks progettati appositamente per insegnanti. Tra questi si vuole citare Shareor una piattaforma gratuita di social networking per docenti, nata per semplificare le comunicazioni tra colleghi, con la possibilità di condividere, collaborare e collegare all’interno della comunità. Gli insegnanti usano Shareor per pianificare le loro lezioni, organizzare i progetti, collaborare con i colleghi e per promuovere il lavoro on-line degli studenti.
Gli insegnanti possono anche sfogliare piani di lezioni, scoprire cose nuove e trarre ispirazione da esperienze di altri docenti. A tal proposito è di questi giorni la notizia che anche i docenti russi potranno usufruire di un nuovo social network chiuso per gli insegnanti, rendendo possibile l’inserimento delle loro proposte per il Ministero dell’Istruzione e della Scienza. Quindi sembrerebbe che il social network vada bene tra pari, o solo per docenti o solo per discenti, mentre vada meno bene quando gli iscritti appartengono a ruoli distinti
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