Patrizio Bianchi, ministro dell'Istruzione del Governo Draghi
“Sul digitale stiamo facendo un forte intervento, abbiamo una linea specifica per un uso responsabile e critico. Ad esempio molti ragazzi possono perdersi nei social. Stiamo formando molto i docenti che devono ritrovare, e lo stanno facendo, il senso dell’essere l’adulto di riferimento. Questo è importante”: dirlo è stato il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, partecipando a Didacta, in corso alla Fortezza da Basso di Firenze, facendo riferimento alla formazione digitale obbligatoria per tutti i docenti di ruolo.
Una novità prevista dal decreto legge n. 36 sulla riforma del reclutamento e della formazione approvato dal Governo e in Gazzetta Ufficiale dal 30 aprile scorso: un decreto sul quale non c’è tuttavia il consenso dei sindacati, che hanno proclamato lo sciopero per il prossimo 30 maggio.
Il numero uno del Mi ha anche parlato dell’alto numero di alunni che lasciano la scuola prima del tempo, Bianchi ha detto che il Ministero ha “messo in campo molti strumenti, in particolare tutta la parte del Pnrr che riguarda la dispersione scolastica”.
In attesa di interventi nazionali, Bianchi ha ricordato che è stato “già firmato il primo patto educativo per Napoli: i patti educativi danno la capacità di coinvolgere tutta la comunità intorno alla propria scuola. È questo che abbiamo fatto e abbiamo già investito 500 milioni per la parte da 12 a 18 anni e altri 500 milioni per la seconda opportunità, per ragazzi ‘dispersi’. È importante che tutta la comunità si stringa attorno alla propria scuola, soprattutto quando i ragazzi iniziano a perdere colpi”.
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