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Società private per gestire l’istruzione

Gli italiani, che hanno scoperto Internet e la Borsa, non si lasciano sfuggire l’occasione di prenotare le matricole che approdano a Piazza Affari valutandole con attenzione.
Si è ancora lontani, però, nel nostro Paese, dal momento in cui potremo seguire, con “trepidazione”, il debutto di società private qualificate “nel gestire l’istruzione”.
Mentre tutto questo, in Italia è, prima osteggiato, poi seguito da consensi politici, negli Usa è diventato una realtà. Lo scorso 10 novembre, infatti, è stata collocata a Wall Street la Edison Projet, specializzata nella gestione della scuola di tutti i gradi sino alle superiori. Non può sfuggire come si tratti di una novità di non poco rilievo perché apre dibattiti e nuovi scenari. La collocazione in Borsa della società è stata resa possibile, da un lato, dal desiderio di elevare la qualità dell’istruzione pubblica attraverso la fondazione di aziende, e dall’altro, dall’introduzione di disposizioni legislative, che permettono, secondo        il programma "Charter Schools”, scuole ”autogestite” dai cittadini. Il numero di questi istituti – il primo è sorto noi 1992 – è in costante aumento grazie ai positivi risultati qualitativi riportati. La loro nascita trova fondamento nel fatto che in molti Stati esistono progetti legislativi che permettono ai genitori, non contenti della scuola pubblica, di riunirsi in base al programma delle Charter Schools, in un gruppo, che diventa una società, cui su richiesta degli stessi genitori, lo Stato devolve una parte delle entrate locali cui si aggiungono poi anche altri, contributi federali di gruppo, che ha il diritto di organizzare la scuola, può gestirla, o direttamente o affidandola ad altre società specializzate come appunto è la Edison Projet. Questa, creata da Cristopher Wittle ed azienda leader in gestione di istruzione, ha capitali per 120 milioni di dollari ed investimenti privati per 230 milioni di dollari. Attualmente è presente in 36 città di 16 Stati. Offre lavoro a circa 4mila dipendenti che, a livello nazionale, operano in 79 scuole frequentate da 38mila studenti.
Le prospettive di crescita delle società qualificate nella gestione scolastica sono grandi e non c’è da stupirsi che negli Usa riscontrino successo. Resta però il fatto che sulla novità è bene riflettere ancora con calma ed attenzione.

Giancarla Silva

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