Soft Skills, come educare al pensiero critico tra prebunking e bias? Perché devono farlo i docenti? – Rivedi la Diretta

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Tra le competenze trasversali richieste oggi da ogni cittadino c’è sicuramente l’abilità di applicare, a situazioni di tutti i giorni, il pensiero critico.

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A confermare l’importanza delle competenze trasversali, sono analisi internazionali come il Report “The future of jobs 2020” elaborato dal World Economic Forum, che colloca le competenze trasversali tra le categorie centrali nei processi di assunzione. Da qui al 2025, si stima infatti che capacità come pensiero innovativo, apprendimento attivo, problem solving e pensiero critico saranno tra le top skills più richieste dai futuri datori di lavoro.

Ma il pensiero critico non serve solo per trovare lavoro: si tratta di una skill che permette di districarsi in mezzo a fake news e testi scritti con l’intelligenza artificiale, ad esempio. Perché i docenti dovrebbero saperlo sviluppare e, soprattutto, svilupparlo essi stessi?

Cosa è il prebunking? E i bias cognitivi? A cosa serve comprendere come ragioniamo e come si può argomentare al meglio una tesi?

Ne abbiamo parlato in diretta il 15 dicembre alle ore 16,00 sul canale YouTube e sul canale Facebook della Tecnica della Scuola, con Dario De Santis, storico della scienza presso l’Università di Milano Bicocca, e docente presso l’Università di Udine, Matteo Borri, ricercatore Indire e Samuele Calzone, primo ricercatore presso Indire. Ha condotto Daniele Di Frangia.

Il Master di I livello

Su questi argomenti il Master di I livello Quando la realtà ci inganna. Insegnare ad usare il pensiero critico per orientarsi nel mondo e rispondere alle sue sfide in collaborazione con l’Università Telematica degli Studi IUL. Le iscrizioni scadono il 29 febbraio 2024. L’inizio delle attività didattiche è previsto entro il mese di marzo 2024.

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