La direttiva del 2012 afferma che l’area dello svantaggio che la scuola deve affrontare è molto più ampia di quella che è riferita alla presenza di deficit e inquadra nei soggetti BES (bisogni educativi speciali) non solo gli alunni disabili, ma anche chi soffre di disturbi evolutivi specifici e quelli che vivono una situazione di svantaggio socio economico, linguistico e culturale.
Il disabile è la persona che per motivi diversi , presenta delle percentuali di menomazione permanenti delle capacità adatte a svolgere un’attività secondo i canoni considerati normali;
I disturbi evolutivi specifici sono di diverso tipo per ognuno dei quali è opportuno individuare delle strategie adeguate al fine di garantire il diritto allo studio di tutti e di ciascuno. I disturbi evolutivi specifici sono :
sono persone con competenze intellettive nella norma o anche elevate, che – per specifici problemi – possono incontrare difficoltà a scuola, i quali hanno bisogno di un aiuto alfine di realizzare pienamente le loro potenzialità.
i soggetti affetti da deficit del linguaggio sono quelle persone che trovano difficoltà nel formulare e nel comprendere messaggi linguistici; il deficit si presenta a livello fonico, lessicale e morfosintattico sia scritto che orale.
sono dei soggetti che mancano di empatia e non riescono a riconoscere emozioni, sentimenti e stati d’animo negli altri;
sono persone che presentano disturbi nella coordinazione motoria i cui movimenti sono impacciati e imprecisi, mancano di equilibrio e possono essere maneschi e far male ai compagni nella misura in cui non hanno coscienza dei loro movimenti;
sono dei soggetti che presentano un disturbo nell’attenzione, sono iperattivi e impulsivi, sono individuati con l’acronimo ADHD; presentano una tendenza a non ascoltare e a essere irrequieti.
il funzionamento intellettivo limite può essere considerato un caso di confine fra la disabilità e il disturbo specifico; sono quei soggetti che non hanno un deficit cognitivo ma che sono ai limiti della norma e presentano difficoltà nell’adattamento scolastico.
All’interno delle nostre scuole, oltre ad alunni stranieri che non conoscono la lingua italiana, vi sono alunni che presentano delle difficoltà rappresentate dall’ambiente socio economico e culturale povero in cui vivono e nel quale non trovano elementi in grado di far progredire le loro capacità e le loro inclinazioni.
La scuola poiché è un’istituzione intenzionalmente educativa ha il compito di individuare strategie e metodologie d’intervento correlate alle esigenze educative speciali, nella prospettiva di una scuola sempre più inclusiva e accogliente.
L’adozione di una didattica quale denominatore comune per tutti gli alunni e che non lasci indietro nessuno è rappresentata da una didattica inclusiva intesa come garanzia del diritto allo studio, volto a far beneficiare tutti in modo sostanziale degli effetti promozionali dell’educazione.
Su questi temi il percorso formativo di 25 ore Il PEI per una scuola inclusiva – Esempi commentati di progettazione del nuovo PEI, azioni e strategie rivolto alle scuole per l’anno scolastico 2022/2023 a cura di Salvatore Impellizzeri e Katia Perdichizzi, organizzato nell’ambito del progetto Insegnare per lasciare il segno – Un modo nuovo di apprendere/insegnare.
Su questi argomenti il corso Guida alla compilazione del PEI 2022, in programma dal 4 ottobre, a cura di Katia Perdichizzi.
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