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Sogna ragazzo sogna disco d’oro, una mamma: “Grazie a loro mia figlia l’ha conosciuta e portata all’esame”

La canzone “Sogna ragazzo sogna,” reinterpretata dal giovane artista genovese Alfa insieme al celebre cantautore Roberto Vecchioni, ha conquistato il Disco d’Oro. Presentata durante la serata cover del Festival di Sanremo 2024, questa versione del brano, che ritorna in auge dopo 25 anni, ha registrato milioni di ascolti.

La notizia è stata subito commentata e tra gli utenti un post ha attirato la nostra attenzione. Una mamma ha ringraziato pubblicamente il giovane cantante perché tramite lui sua figlia è venuta a conoscenza dalla canzone e ha potuto incentrare il suo esame di “terza media” proprio sul testo. Ecco il commento: “Felicissima che Alfa abbia permesso a mia figlia di 13 anni di conoscere questo patrimonio dell’umanità che è “Sogna, ragazzo sogna”. E grata ancor più perché grazie a Sanremo, il testo e la musica sono divenuti argomenti per il suo esame di terza media”.

L’annuncio del disco d’oro

L’annuncio è stato dato dallo stesso Alfa, che ha condiviso una telefonata emozionante con il professor Vecchioni, immortalando il momento speciale. “Prof, abbiamo fatto Disco d’Oro,” ha esordito Alfa. Vecchioni ha risposto con entusiasmo: “Il merito è tuo. Sono 25 anni che non faccio un Disco d’Oro, arrivi tu e arriva il Disco d’Oro. L’abbiamo vendicata, se lo meritava. Grazie anche a quel meraviglioso finale che hai fatto. Grazie al significato raddoppiato dell’amore tra generazioni, guarda ti devo tanto, sono molto contento. È la prima volta, forse, che devo qualcosa di veramente solido a una persona”.

L’origine di “Sogna ragazzo sogna”

“Sogna ragazzo sogna” ha una storia particolarmente emozionante, legata a uno dei giorni più significativi per Vecchioni. Il cantautore ha raccontato che scrisse la canzone la notte prima di andare in pensione, l’ultimo giorno di scuola con la terza liceo classico. “Per me era una ferita lasciare i ragazzi per sempre. Il liceo è umanità, i ragazzi sono tutti diversi e bisogna capirli uno per uno. Quella notte mi venne questo raptus di scrivere la canzone e il giorno dopo dissi ‘per la prima volta in vita mia vengo con la chitarra a scuola’. Ho cantato questa canzone e i ragazzi si sono commossi. Quel giorno è stato uno dei più belli della mia vita. L’unica cosa che mi è dispiaciuta quasi subito è stata che essendo io un uomo, mi è venuta una canzone maschile, mentre doveva comprendere anche le ragazze.”

Vecchioni ha aggiunto che, nonostante i suoi 15 anni di insegnamento universitario, non ha mai vissuto un giorno paragonabile a quello. “Il liceo è un’avventura continua, bellissima,” ha concluso.

Redazione

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