Le parole del ministro Bussetti sul tema dei finanziamenti alle scuole paritarie potrebbero rappresentare un primo colpo alla alleanza fra Lega e M5S.
Il Ministro infatti si è mostrato piuttosto disponibile a riconsiderare l’entità dei fondi statali per le scuole paritarie, aumentando i contributi alle scuole che mantengono rette contenute.
Sulla questione il M5S, almeno fino a questo momento, ha sempre mantenuto una posizione intransigente e solo negli ultimi mesi della campagna elettorale era arrivato ad ammettere che, forse, il fondo potrebbe essere mantenuto ma solo per le scuole dell’infanzia.
Anzi in più di una circostanza il M5S aveva annunciato l’intenzione di ridurre il fondo per le paritarie a favore di un aumento degli stanziamenti per la scuola statale.
E’ la stessa deputata del M5S Lucia Azzolina a confermarlo al nostro telefono, seppure con qualche distinguo: “Si tratta di capire di quali scuole paritarie si parla. Laddove manca lo Stato e cioè laddove siamo in difficoltà perché non riusciamo a venire incontro a tutte le richieste delle famiglie, come avevamo anche scritto nel nostro programma, i finanziamenti alle paritarie non si toccano. Il problema si pone laddove lo Stato è presente: in questi casi noi pensiamo che tutti i soldi disponibili devono essere usati per la scuola statale”.
Quello del finanziamento alle scuole non statali rappresenta, da sempre, un terreno di scontro di larga parte del mondo della scuola contro i diversi Governi che si sono succeduti.
La motivazione che viene addotta da quasi 20 anni è che dare soldi alla scuola paritaria sarebbe del tutto incostituzionale dal momento che la nostra legge suprema parla in modo inequivocabile di possibilità per i privati di aprire proprie scuole ma “senza oneri per lo Stato”.
Va anche detto, peraltro, che la Corte Costituzionale non ha mai dichiarato l’incostituzionalità della legge 62/2000 voluta dall’allora ministro Luigi Berlinguer che per la prima volta aveva previsto finanziamenti per le scuole non statali, fra le quali – è bene ricordarlo – vi sono anche le scuole dell’infanzia comunali.
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