La Buona Scuola o la Scuola Buona. Uno scioglilingua per una scuola che funzioni economicamente e con regole certe.
Per questo la scuola non ha bisogno unicamente di risorse finanziarie, ma soprattutto, per ridare autorevolezza ai docenti, di rispetto delle regole certe e condivise da tutta la comunità scolastica.
Il rispetto delle regole sarebbe lo strumento più economico e rapido che farebbe risparmiare soldi alle casse del Miur e consentirebbe ai docenti di lavorare tranquillamente.
Tutto ciò in considerazione del fatto che il Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan non ha alcuna intenzione di allentare i cordoni della borsa per introdurre nuove risorse finanziarie.
Bisogna, in primis, far rispettare le regole, perché una volta varcata la soglia delle istituzioni scolastiche esistono, come in altri campi, delle regole precise e chi le viola ne deve pagare le conseguenze. Potrebbero sembrare delle cose ovvie, ma è un investimento a costo zero.
L’unico investimento sicuro è l’autorevolezza sociale degli insegnanti che è a pezzi e che sta portando verso un imbarbarimento della società. E’ necessario puntare prima su questo problema se si vuole mettere l’istruzione al centro dell’economia che muove il Paese.
Il fattore economico, altrettanto importante, non restituisce, da solo, la dignità ai docenti. La dignità la dà solo il ripristino dello stato di diritto e il rispetto delle regole.
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