“Come Miur abbiamo 1,2 miliardi di fondi già disponibili. Poi ci sono le risorse recuperate dal Patto di stabilità (8 mila Comuni con un progetto ciascuno) e dunque diecimila progetti cantierabili. La cifra destinabile nel primo periodo è quella indicata dal premier Renzi, 3,5 miliardi. I dieci miliardi di cui si è parlato è una cifra di respiro auspicabile. Quel che è certo è che il prossimo anno vogliamo che le scuole sulle quali si è intervenuti siano in sicurezza. L’unità di crisi istituita a Palazzo Chigi deciderà, ma se tutto va bene, in estate potremmo aprire i cantieri e in autunno avere le scuole pronte”.
Così la ministra Giannini che ha però dato, contestualmente, poche certezze sul fronte dell’adeguamento degli stipendi degli insegnanti alla media europea.
Per Giannini infatti esiste uno “spread con tutta l’Europa”, una forbice notevole fra i docenti d’Italia e il resto d’Europa, ma per il momento niente Soldi: “Io credo che si possa e si debba ridurre questo gap non solo mettendo più risorse ma spendendole nel modo giusto, valorizzando il merito, l’autonomia degli istituti e cominciando a differenziare le funzioni tra insegnanti che fanno un lavoro di coordinamento, che si impegnano di più e quelli che si limitano alla normale didattica”.
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