Il dirigente scolastico e gli insegnanti del Liceo Scientifico-Linguistico-Coreutico “Leonardo da Vinci” di Bisceglie esprimono totale solidarietà alla collega professoressa Rosa Maria Dell’Aria, sospesa per quindici giorni dal servizio dall’Ufficio Scolastico Regionale di Palermo per un provvedimento disciplinare dovuto ad una presentazione multimediale realizzata dagli studenti di una sua classe seconda superiore in cui il decreto sicurezza veniva accostato alle leggi razziali e chiedono l’immediata revoca del provvedimento e il reintegro della collega nella pienezza delle sue funzioni.
Il Liceo Scientifico-Linguistico-Coreutico “Leonardo da Vinci” di Bisceglie, come le altre istituzioni scolastiche d’Italia, ha celebrato, celebra e celebrerà con cura il 27 gennaio di ogni anno il giorno della memoria come voluto dalla legge 211 del 20 Luglio del 2000. Forse per altre istituzioni dello Stato questa ed altre importanti ricorrenze, come quella del 21 marzo, giornata della memoria e dell’impegno per tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata, sono solo riti formali da compiere, semplici cerimoniali in ossequio a memorie distratte da omaggiare solo finché durano, finché servono. Per noi, come per la prof.ssa Rosa Maria Dell’Aria quelle giornate non devono essere occasione di mera rievocazione di relitti del passato, ma strumenti di lettura del presente, anticorpi per i virus della violenza, dell’intolleranza e dell’odio che troppo spesso e largamente colpiscono l’umanità.
Noi, insegnanti del Liceo Scientifico-Linguistico-Coreutico “Leonardo da Vinci” di Bisceglie, condividiamo con la professoressa Rosa Maria Dell’Aria il pensiero che la missione specifica che ci compete sia l’educazione al libero pensiero e lo sviluppo dello spirito critico, persino e soprattutto nei confronti dei nostri stessi insegnamenti. Scopo precipuo della scuola è forgiare uomini pensanti e cittadini liberi e consapevoli, più e prima che studenti abili e capaci di proseguire gli studi per entrare proficuamente nel mondo del lavoro. Questa finalità si realizza nelle aule scolastiche col libero, aperto e democratico confronto delle idee. Gli studenti devono SEMPRE essere liberi di esprimerle attraverso le loro proprie modalità, senza mai sentirsi condizionati o giudicati per il loro merito. Agli insegnanti spetta non di sorvegliare su di esse, ma di portare gli studenti a sostenerle – qualsiasi esse siano – in maniera coerente, argomentata e fondata su fatti vagliati criticamente.
Lo studio della storia è fulcro centrale dello sviluppo di una cittadinanza consapevole e di un adeguato spirito critico che anche le innovazioni introdotte recentemente per l’esame di stato della scuola secondaria superiore intendono promuovere. Esso non ha senso se non stimola al confronto col presente e non spinge ciascuno studente a operare accostamenti e distinzioni, a ricercare affinità e differenze, che potranno anche essere ritenute discutibili, improprie o esagerate ma che devono avere sempre il sacrosanto diritto di manifestarsi in piena libertà, come sancito dagli articoli 21 e 33 dalla nostra Carta Costituzionale, distillato delle consapevolezze allora immediate e profonde delle tragedie causate dal nazifascismo e dai regimi totalitari.
Primo Levi, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, scriveva che “a molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che «ogni straniero è nemico». Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all’origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, […] allora, al termine della catena sta il Lager.”
Dovere della scuola è accompagnare la crescita di menti libere e pensanti, che impediscano di arrivare ancora alla fine della catena. Possibilmente, che evitino al mondo di cominciare a intrecciarla, quella catena.
Il Dirigente scolastico e gli insegnanti del Liceo Scientifico-Linguistico-Coreutico “Leonardo da Vinci” di Bisceglie
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