Attualità

Solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori del giornale “La Sicilia” di Catania

Esprimiamo la nostra piena solidarietà ai redattori e ai collaboratori de La Sicilia, ai dipendenti tutti, vittime dei mancati pagamenti di quanto loro spettante contrattualmente sia per il passato che per il presente.

Irrinunciabile il lavoro dei giornalisti del quotidiano catanese di informazione sempre al lavoro per garantire libertà e pluralismo della stampa che perciò vanno difesi con tutti i mezzi. 

E dunque anche la nostra Testata si unisce al coro di appoggio e solidarietà per sostenere questo principio di democrazia garantito dalla informazione e che i lavoratori del quotidiano svolgono ogni giorno pur non ricevendo la paga ad oggi di 101 giorni con ben tre stipendi maturati.

Per questo ci uniamo a tutte le associazioni, i sindacati, le forze della società civile di Catania e provincia, comprese tutte le realtà locali della Sicilia che il giornale serve con attenzione, scrupolo e dedizione già dalla sua fondazione.

Un compito, dice la Cgil, “che deve continuare ad assolvere, più che mai necessario in una città difficile come Catania. Siamo solidali con ciascun giornalista, dipendente o collaboratore e siamo pronti a fare la nostra parte”.

Anche il sindaco della Città, Enrico Trantino esprime la sua vicinanza ai giornalisti con parole alle quale dunque anche noi ci associamo:

“Il giornale La Sicilia  è un patrimonio della città di Catania e di tutta la Sicilia. È un quotidiano che ha fatto la storia della nostra regione e che ha contribuito a formare l’opinione pubblica di diverse generazioni di catanesi e siciliani. È importante che il giornale continui a svolgere il suo importante ruolo informativo di primo quotidiano dell’isola. Mi auguro che la vertenza si risolva al più presto e in modo positivo e che i giornalisti vengano messi in condizione di lavorare con la massima serenità, convinto come sono il giornalismo è un servizio pubblico fondamentale per un sano e civile confronto democratico, più che mai necessario per la crescita sociale e culturale di Catania e della Sicilia”.

Pasquale Almirante

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