Categorie: Attualità

Solo 1 nativo digitale su 5 conosce le tecnologie on line richieste dalle aziende

Nel 2016 tutti gli studenti universitari conoscono ed usano Internet e i social media in generale, ma solo 1 su 5 ha già fatto esperienza di progetti digitali interattivi.

Appena il 20 per cento degli allievi in formazione, nella scuola del terzo ciclo, ha toccato con mano esperienze informatiche on line come la gestione di un blog, un sito personale, una pagina Facebook oltre al profilo personale, un canale you tube .

Il dato emerge dal recente convegno di presentazione dei risultati della ricerca “ll futuro è oggi: sei pronto?”, che ha scattato una fotografia sulle competenze digitali  degli studenti universitari italiani. 

Il progetto culturale è stato realizzato da “University2Business”, una  startup che in collaborazione con Digital360 e University Box, una struttura che fa incontrare i giovani con le imprese attraverso specifici contest,sensibilizzando gli universitari sull’importanza delle digital skills e della mentalità imprenditoriale in vista dei futuri  incarichi professionali che andranno a ricoprire una volta terminati gli studi.

In sostanza, il fine ultimo del progetto è quello di misurare il divario esistente tra le attese delle aziende e la reale preparazione dei giovani e contribuire quindi concretamente a colmarlo.

Andando ancora più sullo specifico dei risultati, solo uno universitario su quattro dimostra conoscenze teoriche avanzate, riuscendo a dare la definizione giusta a concetti chiave delle tecnologie digitali applicate al business di oggi, quali ad esempio “mobile advertising”, “cloud”, “fatturazione elettronica” o “big data”.

Altri dati emersi, tuttavia, sono decisamente più incoraggianti. Come, ad esempio, le competenze nello sviluppo softwareil 10% degli studenti sa già sviluppare prodotti informatici e oltre il 20% sta imparando a farlo, la metà di questi autonomamente e non all’università. Non sono tantissimi, ma nemmeno pochi. E il dato si avvalora se si pensa che ha un’incidenza trasversale rispetto alle facoltà di appartenenza.

 

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Si inizia a diffondere, inoltre, il desiderio di avviare un’impresa: il 30% degli universitari ha frequentato un corso su come creare una nuova azienda (nel 18% dei casi all’università, nel 12% di propria iniziativa). Mentre quasi il 40% degli studenti dichiara di aver avuto almeno un’idea di business.

La ricerca si è basata un campione statisticamente significativo dell’intera popolazione degli studenti universitari italiani (ben 1.630.300, secondo i dati Miur), stratificata per Facoltà, genere e macro-regione geografica, approfondendo la preparazione sull’innovazione digitale e sull’imprenditorialità dal punto di vista teorico e pratico.

Ad ogni partecipante è stato somministrato un survey, ricevendo in cambio un feedback personalizzato che gli ha consentito di conoscere il proprio livello di conoscenza sul mondo digitale e la possibilità di partecipare gratuitamente a dei corsi sulle tecnologie digitali.

I risultati complessivi dimostrano, dunque, come gli studenti si affaccino nel mondo del lavoro con una scarsa conoscenza del mondo digitale, anche se la maggior parte degli studenti ha capito l’importanza delle tecnologie digitali e sa utilizzarle in maniera proattiva e in logica sempre più imprenditoriale.

Uno dei principali motivi di questo gap, secondo Andrea Rangone, amministratore delegato di Digital360, è  che spesso gli studenti non ricevono alcuno stimolo culturale in questa direzione all’interno dell’ambiente universitario.

Ancora oggi, nel 2016, quindi, sottolinea Rangone, “la maggior parte degli studenti italiani si affaccia al mondo del lavoro con una inadeguata conoscenza della trasformazione digitale in atto nelle imprese e nelle pubbliche amministrazioni e con una scarsissima sensibilità imprenditoriale”.

Peccato che in qualsiasi ambito professionale, le sfide più belle siano invece proprio quelle legate alla capacità di interpretare il lavoro con i nuovi strumenti digitali. E con un approccio non convenzionale, innovativo, imprenditoriale.

Tutto questo sa di paradosso se si pensa che proprio dai nativi digitali ci si aspetta nuovo vigore in tema di innovazione come ruolo chiave per la trasformazione del business e del mondo del lavoro.

Il futuro è oggi, sperando che l’innovazione vera arrivi dagli studenti di domani!

 

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Dino Galuppi

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