In Italia sono solo 530 le scuole connesse a GARR, la rete nazionale dell’istruzione e della ricerca, che promuove la diffusione di collegamenti a banda larga tra gli istituti scolastici per favorire i processo di innovazione digitale nella didattica e il raggiungimento degli obiettivi fissati nell’agenda nazionale per l’istruzione. Il Corriere della Sera riprende quanto riporta il Consorzio GARR che enumera pure le Nazioni europee dove la rete a banda larga è una realtà consolidata: nel Regno Unito 25 mila, in Grecia, grazie a d un progetto cofinanziato con fondi europei, dal 2004 sono collegate tutte le scuole, l’Irlanda ha iniziato con un primo progetto nel 2005 e oggi è impegnata in un importante aggiornamento delle infrastrutture.
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In ogni caso di esperimenti virtuosi ce ne sono tanti considerato che i collegamenti della rete GARR hanno tutti una stessa velocità in download e upload: una modalità a volte poco nota e non presente nell’offerta dei provider commerciali, ma di fondamentale importanza per la didattica in quanto permette alla scuola di creare contenuti, servizi, applicazioni, e non essere semplicemente un fruitore passivo della rete. Con la connessione a GARR, la scuola non ha solo i benefici di una rete trasparente e di alta qualità, ma entra a far parte di una comunità interdisciplinare. All’interno di questo spaziosi creano e si diffondono nuove competenze contribuendo a superare i molti tipi di divario digitale che ancora esistono in Italia e altrove.