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Solo i genitori in difesa della “Festa della luci”: anche la Chiesa all’attacco

Torna a far discutere la “Festa delle luci”, la particolare celebrazione che da circa 15 anni viene proposta nella scuola primaria Manzoni di Cremona per esaltare i valori multiculturali del Natale: le recenti critiche piovute dal centro-destra – con il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Luca Zaia, che l’ha definito “un harakiri culturale perpetrato da un finto educatore sulla pelle dei nostri bambini” e con l’on. Isabella Bertolini (Pdl) che ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere spiegazioni al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini – non sono piaciute ai genitori dei bambini della scuola coinvolti nell’iniziativa. Prima di tutto rettificano alcune informazioni errata pubblicate nei giorni scorsi dai giornali: ricordano che la “Festa delle luci” fa parte del piano formativo della scuola almeno dal 1996 e non è stata creata da un maestro ma dal collegio docenti e ampiamente comunicata alle famiglie attraverso le assemblee dei genitori.
Abbiamo sempre partecipato alla realizzazione della festa – spiega Emanuela Ghinaglia, uno dei genitori che partecipano attivamente alla manifestazione pre-natalizia – ed i commenti che si leggono sui giornali si basano su informazioni infondate fornite da un giornalista locale che ha descritto la festa della scuola Manzoni in termini surreali”.
Ma come stanno allora le cose? “La scuola – racconta sempre Ghinaglia, mamma di due bambine, Alice e Sofia, che hanno frequentato la Manzoni di Cremona in periodi diversi – si chiama festa delle luci perchè al centro della festa sono i bambini che con i lumini disegnano figure a tema natalizio. Ci sono i bambini, le luci, i cori con i canti di natale, mamme e nonne dalla facile commozione per i prodigi dei piccoli cantori. Così credo accade in molte scuole. Cosa c’è di sbagliato nella festa?”.  
I genitori temono che la loro iniziativa, realizzata assieme ai docenti ed i figli, si sia trasformata in una querelle politica. “Colpisce che tutti questi politici – sottolinea Ghinaglia – siano pronti a commentare a vanvera su qualsiasi cosa, meglio se funzionale alle loro ‘fisse’. Mi chiedo: sono altrettanto accurati e preparati quando commentano i fatti di politica internazionale? viene qualche dubbio…”.

Per il momento la polemica non è decollata: i pesanti rilievi mossi da diversi esponenti della maggioranza non sono stati infatti raccolti dall’opposizione. Mentre per la prima volta, in modo diretto, si è fatta sentire la Chiesa: Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, ha detto che “ridurre a ‘Festa delle luci’ la festa del Natale, contrariamente all’attesa sostituzione religiosamente neutra, di fatto non fa altro che riproporre la persona stessa del Salvatore sotto l’immagine della luce che lo identifica da sempre. Le luci non sono un accessorio fortuito di abbellimento delle giornate del Natale, ma l’estensione della sua anima più profonda, vale a dire il Bambino-stella, preannunciato dai profeti e nato a Betlemme duemila anni fa“. Per Betori dunque “la patente incapacità della scuola cremonese a intercettare i significati del Natale e delle sue tradizioni, fino al punto di pensare di essersene sganciati proprio nel momento in cui se ne esalta uno dei motivi portanti, mostra quanta opera di ricostruzione occorre sviluppare per ridare coerenza alla memoria di un popolo e di una cultura“.
L’arcivescovo definisce quindi l’iniziativa della scuola di Cremona organizzata da “vittime del politicamente corretto” e sostituirla alla festa di Natale è “sconcertante“. Betori teme quindi che le nuove generazioni si affranchino da certi simboli natalizi: la modernità, fa intendere, andrebbe sempre accompagnata alla tradizione. Ed è quello che sembra aver realizzato a Roma, nel cuore di Villa Torlonia, l’assessorato alle Politiche scolastiche del Comune: un presepe virtuale da costruire con le tecniche dei cartoni animati. Da martedì 21 dicembre a mercoledì 6 gennaio (tutti i giorni ore 11.30 eccetto il 25 dicembre e il primo gennaio) presso il Technotown si attuerà un laboratorio che permetterà ai partecipanti di ideare un presepe attraverso la tecnica del cartone animato e della stop motion. I giovani partecipanti potranno scoprire i segreti dei cartoni animati, svelandone tecniche base e trucchi, per creare (partendo da storyboard, videoboard a layout) un piccolo prodotto audiovisivo: partendo da disegni animati e animazioni speciali si vestiranno da sceneggiatori, ideatori, animatori e registi di un piccolo cortometraggio: “con la plastilina- spiegano gli organizzatori – i personaggi preferiti del loro presepe e le statuette inanimate prenderanno vita con un semplice click. E grazie a una pen-drive usb i lavori prodotti potranno essere portati a casa”. Come da tradizione.

Alessandro Giuliani

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