Lettera aperta a tutti i Sindacati di Base della Scuola
In considerazione del fatto che da tanti, troppi anni ormai:
- quasi mai si riesce ad organizzare forme di lotta comuni e molto partecipate anche su rivendicazioni ed obiettivi parziali ed estemporanei;
- si indicono forme di lotta di cui a pochissimi importa ed anche scioperi, quasi sempre in forme e giornate diverse, ai quali partecipa solo una piccolissima minoranza di lavoratori, che poi neanche si reca alle manifestazioni ed ai concentramenti in piazza;
- si continua ad essere, in modo miope, anacronistico, sciocco e colpevole, divisi, lacerati e frantumati in sigle e siglette varie e, purtroppo, anche del tutto minoritari ed inascoltati;
- si continua ad essere fortemente minoritari e, perciò, molto penalizzati rispetto ai Sindacati confederali, e non solo ad essi, nell’organizzazione del lavoro ed ancora più penalizzati nei diritti elettorali, di voto, di rappresentanza e d’assemblea;
- tutti, storicamente, si fa più o meno riferimento alla stessa area ideologica e alla stessa area di militanza sindacale e politica;
- si assiste ad una mancanza, ad una stagnazione, ad un’emorragia di iscrizioni, dovute anche al fatto che la maggior parte dei “giovani” insegnanti, dei ricercatori, del personale applicato ed ausiliario è ormai quasi del tutto rassegnato, demotivato, imbelle e non si iscrive e non partecipa più;
- si stanno verificando, addirittura, diverse altre, ulteriori spaccature e frammentazioni interne;
- l’azione sindacale e politica, nonostante gli innumerevoli sforzi fin qui fatti, si è fatta ed è divenuta ormai per nulla efficace e vincente e, al contrario, vieppiù meno significativa e sempre più estemporanea, debole, inconcludente, velleitaria e perdente:
perché non pensare finalmente a mettere da parte obsolete, insensate “oligarchie” e “gerarchie”, dogmatiche e vetuste e a smussare quei pochi, inspiegabili, vanagloriosi, presupponenti, altezzosi, settari “paletti” divisivi, di cui, fra l’altro, quasi nessuno ha compreso e, soprattutto, comprende più la ragion d’essere e d’esistere e che sono divenuti ormai del tutto inutili, fuorvianti, paralizzanti, disorientanti e del tutto auto-distruttivi, al fine di poter cercare e, magari, trovare i presupposti per dare vita ad una più efficace azione comune, condivisa e partecipata, che possa restituire credibilità, forza e, soprattutto, crescita e peso elettorale e, di conseguenza, di contrattazione, miglioramento ed acquisizione di diritti, magari degli stessi diritti di cui godono da sempre gli altri Sindacati rappresentativi, in mancanza dei quali quest’ultimi hanno avuto ed ancora hanno facile gioco nell’emarginarci, calpestarci, ghettizzarci e, finanche sarcasticamente irriderci?
Nell’unità, certamente, ognuno rinuncerebbe a qualcosa e perderebbe qualcosa, ma nello stesso tempo, ognuno, sicuramente, acquisirebbe ed acquisterebbe assai di più!
Nell’unità e solo nell’unità, si potrebbe riuscire a raggiungere facilmente un numero di iscritti superiore alle due cifre ovvero sopra al 10% e, sicuramente, ci si presenterebbe allora come una nuova, giovane, gagliarda formazione sindacale, non più costituita da tante, diverse, belligeranti “anime” settarie e perciò capace, sin da subito, di operare a livello nazionale su più larga scala, di attrarre attenzioni, più larghi interessi e di riscuotere finalmente adesioni e consensi molto più numerosi, che di gran lunga aumenterebbero le risorse ed il peso contrattivo e contrastivo di tutti e che ci porrebbero e porterebbero in condizione di essere molto più attrattivi, combattivi, incisivi e, soprattutto, rappresentativi!
Basta! Finiamola con le divisioni che nessuno, neanche fra gli iscritti, comprende più! Non se ne può davvero più! E’ questo il momento dell’unità!
Se non si vuole che ci si ritrovi ad essere, quindi, ancor più settari e minoritari, a rimanere lontano dai “tavoli” che contano e contrattano ed a vivere un’ancor più rapida ed inevitabile agonia, ci si metta, finalmente e caparbiamente, intorno ad un tavolo di convergenze e di unità d’intenti e si trovi, ora, a tutti i costi l’unità e, per porre in atto lotte che possano ricollegarsi anche ai movimenti studenteschi e ritrovare il favore e l’adesione di tutto il personale della Scuola, si operi sin da subito, alacremente ed energicamente, per ricomporre eventuali divergenze e per unire ed unificare il patrimonio storico-politico di tutti, al fine di cercare operose, rispettose, reciproche, continuative convergenze e realizzare pienamente una larga, reale e, soprattutto, rispettosa e leale unità di tutti i Sindacati di Base della Scuola sotto un’unica, nuova sigla di gran lunga maggiormente rappresentativa, maggiormente convincente e, magari, chissà, da qui a poco, anche maggiormente vincente!
Si cerchi, si persegua subito, in ogni modo, e si realizzi l’unità, ora più che mai, ora o mai più, se si vuole davvero restituire speranza, dignità e libertà ai lavoratori e forza, energia, entusiasmo e funzione al Sindacalismo di Base e, di conseguenza, anche alla Scuola!
Carlo Baiocco