Noto Sondaggi fa sapere la classifica dei ministri del mese di luglio, pubblicata da Repubblica. Il dato più saliente, e certamente quello più succoso, è il “consistente decremento che ha fatto registrare la responsabile del dicastero del Turismo, Daniela Santanchè”.
Nel sondaggio – riportato da ‘La Repubblica’ – riguardo alla ministra del Turismo si sottolinea che “d’altronde questo trend era inevitabile in seguito alle vicende giudiziarie legate alla sua azienda, Visibilia, e sulle quali ha riferito alla Camera, suscitando grande eco. La perdita è di 8 punti, scende al 24% e precipita al 19° posto. È questo, in un mese, il calo maggiore (-8%) da quando il governo è in carica”.
Il sondaggio, rileva che “nella parte alta invece è il ministro Urso che allunga il passo e, guadagnando un punto, consolida la vetta e arriva al 44% di fiducia”.
“Al secondo posto rimane con il 43% il ministro della Cultura Sangiuliano. Al terzo posto ex equo tra 3 ministri: Piantedosi (Interno), Lollobrigida (Agricoltura) e Giorgetti (Economia), tutti totalizzano il 40%”.
“Chi altro cala, anche se in misura minore rispetto a Daniela Santanchè, è il ministro Nordio (Giustizia) che perde due punti, scende al 29% ed arriva al 15° posto. In tal caso non è da escludere che questo decremento possa essere legato alle recenti polemiche sulla ‘sua’ riforma della Giustizia”
Il ministro dell’istruzione e del merito Valditara non appare fra i primi dieci ministri, mentre per quanto riguarda la fiducia nei partiti Fratelli d’Italia resta saldamente il più gradito dagli italiani con il 28,5% dei consensi secondo la rilevazione effettuata il 19-20 luglio. Segue il Pd, stabile al 20 per cento, mentre il Movimento 5 Stelle è sempre al 16%. Lega e Forza Italia sono appaiate all’8%, mentre l’ultimo partito della coalizione di governo – Noi Moderati – raccoglie l’1,5%.
Il centrodestra quindi ha il 46 per cento delle preferenze. Se dunque tutte le forze di opposizione si presentassero unite alle elezioni – senza contare chi si asterrebbe per le alleanze ‘difficili’ – raccoglierebbe più voti di chi governa in questa momento.
Al 36% di Pd-M5s, infatti, bisogna aggiungere il 4% di Azione e il 2,5% di Italia Viva, oltre al 3% di Alleanza Verdi-Sinistra e l’1,5 di +Europa. Il totale è quindi pari a un punto percentuale in più della coalizione che oggi guida il Paese.
Contestualmente inizino a circolare voci su un possibile futuro rimpasto di governo. Il rimpasto “consentirebbe alla premier di liberarsi di personaggi che, giorno dopo giorno, rosicchiano nei sondaggi percentuali di popolarità al governo e nuocciono all’immagine decisionista della premier”
Insomma, secondo gli osservatori, in autunno, o forse prima, Meloni potrebbe procedere a ‘un riaggiustamento della squadra’, chiedendo anche agli alleati di contribuire a sostituire ministri non proprio brillanti.