“Tre quarti delle famiglie e degli studenti italiani, pensano che la riforma ‘buona scuola’ non cambierà nulla, oppure non l’hanno capita o addirittura ritengono possa arrecare danno”.
A dichiararlo, il 19 settembre a Pordenone, è stato il docente e studioso Roger Abravanel, autore del saggio “La ricreazione è finita”, presentato nel corso di un incontro con gli studenti organizzato dall’Istituto regionale di studi europei. Lo studioso ha detto di aver recepito il basso gradimento verso la riforma da un “sondaggio condotto di recente”.
Dalla raccolta delle opionioni è scaturito che “per il 75% degli studenti e delle famiglie italiane il problema più importante della scuola” è “la qualità degli insegnanti e il metodo di insegnamento. Un tema sul quale anche i media dovrebbero concentrarsi, invece di continuare a parlare del problema degli insegnanti precari, questione che ai fruitori reali della scuola interessa davvero poco”.
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Quindi, Abravanel si è dedicato al saggio: “non parla della legge sulla buona scuola, ma è un manuale – ha spiegato l’autore – che intende fornire alle famiglie e agli studenti i suggerimenti utili per scegliere, caso per caso, il percorso scolastico migliore e riuscire a entrare nel novero di quei 300.000 giovani che al termine del percorso trovano lavoro“.
Lo studioso ha anche annunciato che il 24 settembre, insieme con una delegazione di rappresentanti del mondo del lavoro tra cui un esponente di Linkedin, incontrerà alla Luiss di Roma il ministro Giannini, “per presentarle i risultati del sondaggio e avviare insieme un dibattito sulle reali aspettative di famiglie e studenti rispetto alla Buona Scuola”.
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