I lettori ci scrivono

Sono a favore del vincolo quinquennale: vi spiego perché

A costo di essere ancora antipopolare, anzi antipopulista, voglio ribadire che il vincolo quinquennale per i docenti e i DSGA è giusto, checché ne pensino alcuni sindacati.

Non puoi scegliere di fare il concorso in altra regione perché ritieni che sia più facile o con meno concorrenti e, poi, una volta vinto, chiedi di tornare nella tua regione di origine.

Non è giusto perché i bandi lo prevedevano e non si poteva ignorare o pensare che poi, all’italiana, che tutto si aggiustava: bastava una manina di un politico che presentava un emendamento in Parlamento a leggi che non c’entrano niente con esso (così si voleva fare con il decreto Sostegni) oppure la protesta dei sindacati solerti a perorare le cause di tutti, purché paganti e tesserati.

Visto che la politica non si è mossa (a quanto mi risulta il M5S non era d’accordo: bravo, altro che populista!), qualche sindacato ora minaccia ricorsi. Ma le ultime sentenze del TAR stanno facendo rientrare i docenti “furbetti” che hanno fatto ricorso nella sede dove hanno vinto il concorso.

Per quanto riguarda i DSGA vincitori di concorso, non si è ancora capito, in base all’ordinanza sulla mobilità, come devono confermare le sedi: bisogna fare domanda di mobilità indicando la sede di preferenza? Oppure, come propone l’ANQUAP, il dirigente scolastico deve confermare l’assunzione in ruolo e poi eventualmente si può fare domanda?

Se per i docenti vale il vincolo quinquennale per la continuità didattica, per i dirigenti scolastici e i DSGA è importante confermarlo per la continuità amministrativa (per i dirigenti scolastici è nello stesso tempo amministrativa e didattica, perché il preside è leader educativo prima che manager).

Ma il pasticcio dell’ordinanza sulla mobilità dei neoassunti DSGA è scritta in un perfetto burocratese da chiarire (è un chiaro compromesso fatto per far rientrare i DSGA vincitori da altre regioni).

Non credo che interessi chi ha avuto la sede nella provincia dove risiedeva, anche perché la rinuncia ti fa perdere la sede dove stai, ma non ti garantisce su quella dove vai, sai solo che rimani nella provincia nei posti che saranno dati “secondo graduatoria di  merito”.

Non entro sulle polemiche sindacali che contestano il fatto che, così procedendo, si tolgono i posti ai titolari DSGA anziani che vogliono trasferirsi. Ma chiedo al Ministro dell’Istruzione che quell’ordinanza sulla mobilità l’ha firmata: ma ci può dire come si deve confermare la sede  dei DSGA neoassunti? Grazie per la risposta.

Eugenio Tipaldi

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