Sono stati resi noti nei giorni scorsi i dati di “Ecosistema Scuola 2009”, la consueta indagine annuale che Legambiente realizza sullo stato delle strutture scolastiche del nostro Paese.
Secondo la ricerca più della metà dei 42mila edifici scolastici italiani sono stati costruiti prima del 1974, mentre il 38% delle scuole necessita di interventi urgenti di manutenzione.
Complessivamente la situazione sta migliorando: nel 2008 salgono al 63% le scuole che negli ultimi 5 anni hanno goduto di interventi di manutenzione (erano il 47% nel 2007). Nell’80% dei casi gli istituti hanno ottenuto la certificazione igienico sanitaria (erano il 62% nel 2005) e nel 70% l’agibilità statica (il 63% nel 2005).
Meno della metà degli edifici (il 44% per la precisione) risulta dotato della certificazione di prevenzione incendi; le scale di sicurezza sono presenti in 57 scuole su 100, mentre le porte antipanico sono pressoché generalizzate.
Nel 95% delle scuole esaminate si sono svolte nel 2008 le regolari prove d’evacuazione.
Poco meno di 7 scuole su 100 sono situate vicino ad antenne ed emittenti radiotelevisive e il 6 % in prossimità di aree industriali; nel 12% delle scuole è certificata la presenza di amianto.
Nonostante le gravi carenze strutturali nelle scuole italiane non mancano le “buone pratiche”; la raccolta differenziata viene praticata nel 94% delle scuole: la carta rimane il materiale più differenziato (94%), seguita da plastica (63%), vetro (51%), organico (44%) e altri materiali come toner (39%) e pile (47%).
Sono anche abbastanza diffuse le mense biologiche, mentre è ancora troppo alta la percentuale di scuole che non offre possibilità agli studenti di fare sport per mancanza di strutture (33%).
L’indagine propone anche una graduatoria dei migliori Comuni italiani in fatto di strutture e servizi scolastici: Prato è la città con le scuole migliori per sicurezza degli immobili e qualità dei servizi offerti agli studenti. La città toscana si piazza così per il quarto anno consecutivo al primo posto della classifica redatta da Legambiente, seguita da Biella, Terni, Lecce, Forlì, Livorno, Parma e Firenze.