È sconcertante come l’opinione pubblica abbia condannato l’insegnante reo di aver dato un pugno ad uno studente. Detta così è ovvio che la colpa è del docente.
La verità è che non ce la facciamo più a supportare la maleducazione di alcuni studenti. Oggi il sistema scuola tutela gli alunni in modo esagerato, spesso vengono giustificati e le cosiddette punizioni (sospensioni) sono tradotte in giorni di vacanza a casa.
Dovete sapere che i docenti non vengono difesi dall’Avvocatura dello Stato che tutela solo i dirigenti. Quindi ogni volta il prof che viene maltrattato deve bussare da un avvocato e pagarlo di tasca propria.
Bisognerebbe che ci fosse un maggior rigore verso gli studenti.
Se proponiamo le telecamere nelle classi scoppia la rivolta dei prof e delle famiglie. Purtroppo molti sono contrari ai sistemi di video sorveglianza in classe invece sarebbe un efficace deterrente per ridurre atteggiamenti violenti tra studenti, verso i prof e da parte degli insegnanti verso gli alunni.
Molte mamme non si rendono conto delle dinamiche che si creano nelle classi e difendono i propri figli anche quando si comportano in modo vergognoso a scuola e invece di scusarsi con gli insegnanti li accusano pesantemente per ogni cosa. In questi ultimi anni molti studenti sono diventati nervosi, maleducati, arroganti, ansiosi, hanno poco rispetto di tutto e di tutti.
A me non interessa se l’associazione dei genitori si arrabbierà ma io non condanno il collega per la reazione avuta, e se dicessi che ha fatto bene? Credo che fosse arrivato al limite e non ce l’ha fatta più a sopportare le continue angherie, sfottò e prese in giro. Essere continuamente deriso è allucinante, ti viene cancellata la dignità, non so sinceramente come avrei reagito se fosse accaduto a me. Non ci voglio nemmeno pensare. Secondo voi lo studente che ha deriso il prof è stato espulso da scuola? Secondo me no… purtroppo!
Questi sono i problemi che bisognerebbe risolvere. Invece di chiedere i controlli psicologici ai docenti servirebbe educare prima i genitori e poi i loro figli ma non è compito nostro farlo.
Paolo Latella