Gentile ministra Giannini,
sono un collaboratore scolastico (già bidelli) che lavora in un liceo d’Assisi dove i servizi di pulizia sono stati quasi totalmente esternalizzati con contratto con una ditta di pulizia.
Questo non vuol dire che noi collaboratori scolastici non svolgiamo più mansioni di pulizia, semplicemente sono ristrette alle urgenze antimeridiane durante l’attività didattica.
La preghiera che le rivolgo, è la seguente: “Ridia a noi bidelli le pulizie!” Perché mai? Se la ditta non svolge il proprio lavoro efficacemente (cioè l’impegno che si è preso contrattualmente), mi ritrovo a doverlo completare io, come i miei colleghi, se non vogliamo rischiare un richiamo del dirigente.
E’ senz’altro nostro dovere farlo ogni volta che la ditta non riesce a onorare gli impegni presi, ovviamente in casi di emergenza e non ordinariamente come lascia intendere il nostro ordine di servizio che parla genericamente di “SUPPORTO ALLE PULIZIE” terziarizzate.
In parole semplici: la ditta non lavora bene, la colpa è mia, come collaboratore scolastico se la scuola non è pulita a dovere e non corro ai ripari quindici minuti prima dell’ingresso dei ragazzi a scuola. La trovo una logica alquanto strana.
Ci lasci, la prego ministra Giannini, le pulizie, perché non voglio più essere richiamato se la ditta esterna non pulisce bene!
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