Per il momento non lo si dice esplicitamente, ma le premesse ci sono tutte: Invalsi, Indire e Anvur potrebbero avere vita breve.
Semplificazione amministrativa
Il disegno di legge sulla semplificazione amministrativa prevede una delega al Governo per l’emanazione di norme finalizzate alla “razionalizzazione, eventualmente anche attraverso fusioni e soppressioni, di enti, agenzie, organismi comunque denominati, ivi compresi quelli preposti alla valutazione di scuola e università, ovvero attraverso trasformazione degli stessi in ufficio dello Stato o di altra amministrazione pubblica, salvo la necessità di preservarne l’autonomia, ovvero ancora liquidazione di quelli non più funzionali all’assolvimento dei compiti e delle funzioni cui sono preposti”.
C’è chi, prudentemente, si limita per ora a parlare di unificazione dei tre istituti in modo da ridurre i costi di gestione e chi invece lascia intravvedere la possibilità che si inizi a chiudere proprio l’Invalsi.
Se così fosse, verrebbe ulteriormente confermata la strategia del Governo in campo scolastico: intervenire con misure che consentono qualche risparmio e che, soprattutto, riscuotono l’applauso pressoché incondizionato del mondo della scuola.
Meno chiaro è un altro punto richiamato nel ddl; si parla di “revisione della disciplina degli organi collegiali della scuola in modo da definirne competenze e responsabilità e ridefinendo ruolo, competenze e responsabilità dei dirigenti scolastici” ma non si comprende se la ridefinizione del ruolo del ds andrà nella direzione di un aumento o di un ridimensionamento dei poteri dei dirigenti stessi.
Se, come è probabile, il Governo confermerà la linea fin qui mantenuta è quasi scontato che i nuovi organi collegiali aumenteranno le loro prerogative (una ipotesi potrebbe essere che i dirigenti scolastici non potranno più designare autonomamente i propri collaboratori ma dovranno “fare i conti” con la delibera del collegio dei docenti).
Una delega in bianco che però piacerà al mondo della scuola
Leggendo con attenzione il testo del provvedimento, che per ora è solamente una bozza, si deve constatare che la delega relativa alla scuola è molto ampia e poco circoscritta, tanto da far sorgere il sospetto che le norme regolano l’emanazione delle leggi delega siano eluse o quanto meno poco rispettate.
Ma questo, per il Governo, non sarà un ostacolo: il mondo della scuola che sulle deleghe della legge 107 era insorto parlando esplicitamente di “deleghe in bianco”, apprezzerà certamente il contenuto delle misure su Invalsi e dirigenza scolastica senza porsi troppi problemi sulla legittimità dell’impianto del disegno di legge.